AGARTHA

di Carlo Barbera

Presso tutte le razze del genere umano, sin dall'alba dei tempi, è esistita una tradizione sull'esistenza di una Terra Santa o Paradiso Terrestre, dove i più alti ideali dell'umanità erano realtà vive. Questa nozione è presente nei più antichi scritti e tradizioni dei popoli d'Europa, Asia Minore, Cina, India, Egitto e delle Americhe. Si dice che soltanto le persone che ne sono degne, pure ed innocenti, possono conoscere questa Terra. Nell'Antica Grecia, nei Misteri di Delfi e di Eleusi, ci si riferiva a questa Terra Celeste come al monte Olimpo ed ai Campi Elisi. Anche nei più remoti tempi vedici veniva indicata con diverse denominazioni, quali Ratnasanu (picco della Pietra Preziosa), Hermadri (montagna d'oro), e monte Meru (dimora degli dei), l'Olimpo degli indù. Simbolicamente, la vetta di questa montagna sacra è il cielo, la parte mediana sta sulla terra, e le fondamenta sprofondano nel Mondo Sotterraneo. Anche le Edda scandinave menzionano la città celestiale, che corrispondeva alla sotterranea Terra di Asar delle genti di Mesopotamia. Era la Terra dell'Amenti del Sacro Libro dei Morti degli antichi egizi. Era la Città dei Sette Petali di Visnù, o la città dei sette Re di Edom o Eden della tradizione giudaica. In altre parole, era il Paradiso Terrestre. In tutta l'Asia Minore, non solo in passato ma anche ai giorni nostri, esiste la credenza in una Città del Mistero, colma di meraviglie, conosciuta come Shamballah, dove sorge il Tempio degli Dei. E corrisponde anche all'Erdemi dei tibetani o dei mongoli. I persiani lo chiamano Alberdi o Aryana, la terra dei loro antenati. Gli Ebrei lo chiamavano Canaan e i messicani Tula o Tulan, mentre gli aztechi lo denominavano Maya-Pan. I conquistatori spagnoli che erano giunti in America credevano nell'esistenza di una città simile e organizzarono diverse spedizioni per trovarla venuti a conoscenza dai nativi che la chiamavano con il nome di Manca o "Città il cui Re veste d'oro”. Presso i celti questa Terra Santa era nota come "Terra dei Misteri" - Dust o Dananda. Una tradizioni cinese parla della Terra di Chivin o "Città dei Dodici Serpenti". E' il Mondo Sotterraneo che si trova alle radici del cielo. E' ancora la Terra di Calcas, Calcis o Kalki, la famosa Colchide di cui andarono in cerca gli Argonauti quando partirono per impossessarsi del Vello d'Oro. Nel Medio Evo era conosciuta come l'Isola di Avalon, dove i Cavalieri della Tavola Rotonda, sotto la guida di Re Artù e di Mago Merlino, si recarono in cerca del Santo Graal, simbolo di obbedienza, giustizia ed immortalità. E’ la Terra d'Immortalità o Agharti, il Mondo Sotterraneo. Questa terra è il Valhalla dei germani, il Monte Salvar dei Cavalieri del Santo Graal, l'Utopia di Thomas More, la Città del Sole di Campanella, la Shangri-la del Tibet e l'Agarthi del mondo buddhista."(1)

Henrique Josè de Souza questo scriveva nel 1960 ma la ricerca della mitica terra di Agarthi e lo studio delle tradizioni, delle leggende e delle testimonianze riguardo a questo argomento risalgono i secoli.
Platone, grande storiografo della perduta Atlantide, parla di misteriose gallerie sotterranee che attraversano il continente, "gallerie sia spaziose che anguste nell'interno della terra". Menziona poi un grande sovrano "che siede al centro della terra, sull'ombelico della terra; egli è il mediatore della religione per tutto il genere umano." (2) Il mito di Agarthi si sposa a quello del suo straordinario Sovrano. Un essere soprannaturale che è la sintesi della coscienza dell’intero pianeta, umanità compresa.


Helena Blavatsky in “La Dottrina Segreta” ha scritto nel 1888 : "Egli è il misterioso (per il profano - il sempre invisibile) eppure onnipresente personaggio di cui parlano tante leggende in Oriente, soprattutto tra gli occultisti e gli studiosi della Scienza Sacra. Egli esercita la sua potestà spirituale sugli Adepti Iniziati dell'intero mondo. Egli è l'Iniziatore. Poiché siede sulla soglia di luce, egli vi guarda dentro dall'interno del cerchio di tenebra che non oltrepassa; né abbandonerà il suo posto fino all'ultimo giorno del ciclo della sua vita." (3)


Ferdinand Hossendowsky, geologo ed esploratore russo, scrive nel suo “Bestie, uomini e dei”, pubblicato nel 1923: "Ogni cosa al mondo è in uno stato di perenne cambiamento e transizione: popoli, scienze, religioni, leggi e costumi. Quanti grandi imperi e splendide culture sono periti ! L'unica cosa che non cambia mai è il male, lo strumento degli Spiriti Maligni. Più di sessantamila anni fa un Santo scomparve nel sottosuolo con un'intera tribù e non riapparvero mai più sulla faccia della terra. Tuttavia, da allora, molte persone hanno visitato quel Regno: Sakkia Mouni, Undur Ghenghen, Paspa, Khan Baber e altri. Nessuno sa dove si trovi questo luogo. Alcuni dicono in Afghanistan, altri in India. Tutte le persone che vivono nel Regno sotterraneo sono salve dal male ed entro i suoi confini il crimine non alligna. La scienza ha potuto svilupparsi pacificamente e non esiste minaccia di distruzione. Il popolo sotterraneo ha raggiunto le vette della conoscenza. Oggi è un grande regno popolato da milioni di uomini, e il Re del Mondo è il loro sovrano. Egli conosce tutte le forze della natura, legge in tutte le anime umane e nel gran libro del loro destino. Egli governa non visto ottocento milioni di uomini sulla superficie della terra ed essi eseguono ogni suo ordine" "Questo regno è chiamato Agharti. Si sviluppa attraverso una rete planetaria di gallerie sotterranee. Ho udito un dotto lama in Cina riferire a Bogdo Khan che tutte le caverne d’America sono abitate dall'antico popolo che era scomparso nel sottosuolo. Ancora oggi ne vengono trovate tracce sulla superficie della terra. Queste genti e regioni del sottosuolo sono governate da sovrani che debbono obbedienza al Re del Mondo. In tutto ciò non vi è nulla di stupefacente. Sai che nei due grandi oceani dell'est e dell'ovest c'erano un tempo due continenti. Scomparvero sotto le acque ma i popoli che le abitavano andarono nel regno sotterraneo. Nella cavità del sottosuolo esiste una luce particolare che provoca la crescita di granaglie e vegetali e dona alle persone una lunga vita senza malattie. Vi sono molti popoli diversi e tribù differenti.” (4)
Un altro famoso ricercatore russo, Nicholas Roerich, scrive nel 1930, nel resoconto dei suoi viaggi in Oriente pubblicati nel volume “Shamballah”: “...forse la luce che si irradia dalla torre di Ridgen-Jyepo, il Re del Mondo, ha raggiunto tutti i paesi. Come un diamante risplende la luce sulla Torre di Shamballah. Lì egli risiede, Ridgen-Jyepo, infaticabile, sempre vigile per il bene dell'umanità. I suoi occhi non si chiudono mai. E la potenza del suo pensiero penetra anche nelle terre più lontane. Per Lui non esiste distanza; Egli può soccorrere istantaneamente coloro che ne sono degni. La sua luce potentissima può annientare ogni tenebra. Le sue incalcolabili ricchezze sono a disposizione di tutti coloro che ne hanno bisogno per servire la causa della giustizia e della rettitudine. Può persino cambiare il karma degli esseri umani…" "In verità vi dico che la gente di Shamballah a volte emerge nel nostro mondo. Incontra i collaboratori terrestri di Shamballah. Per il bene dell'umanità, manda preziosi doni, straordinarie reliquie. Potrei raccontarvi molte storie di quali e quante meravigliosi doni siano stati ricevuti dall'umanità. A volte persino Ridgen-Jyepo in persona appare in un corpo umano. Improvvisamente si rende visibile in luoghi santi, nei monasteri in date predestinate e manifesta le sue profezie". (5)


Robert Charroux scrive nel 1969 nel suo “Il Misterioso Sconosciuto”: "Le dottrine teosofiche insegnano che i Signori di Venere fondarono la Grande Loggia dell'Iniziazione non appena ebbero raggiunto la Terra; la loro attuale dimora è chiamata simbolicamente con l'antico nome di Shamballah. La leggenda del Regno Sotterraneo dove sono custoditi gli archivi segreti del mondo e dove vivono i Maestri è una gloriosa realtà". (6) La leggenda del Re del mondo racconta che egli con la sua tribù di Kumara, sia disceso da Venere e che questo gruppo di Uomini-Dei avessero relazione con la stella Sirio.


Nel dopoguerra un esploratore della Marina Militare Americana, l’Ammiraglio Richard Byrd compì una serie di esplorazioni polari che hanno aperto una serie di domande ancora prive di una risposta chiara. “Volevo vedere questa Terra oltre il polo Nord. Questa area oltre il polo è il centro del grande Sconosciuto”. Nel 1947 egli compì un volo esplorativo di 400 miglia “oltre” il Polo Nord e nel 1956 compì un volo di 2300 miglia “oltre” il Polo Sud. Anche nella comunicazione radiofonica che annunciò l’esplorazione, venne usata la parola “oltre” il polo. “Oggi, 13 gennaio, membri della spedizione degli Stati Uniti hanno penetrato per 2300 miglia una terra “oltre” il Polo. Il volo è stato effettuato dall’Ammiraglio George Dufek della Marina Militare degli Stati Uniti”. Byrd puntò la rotta sul polo magnetico alla partenza senza variare direzione. Quello che egli vide viaggiano “oltre” il polo fu un cambiamento repentino delle condizioni climatiche come pure una mutazione generale della flora e della fauna. Per alcune migliaia di miglia si avventurò in volo in un territorio tropicale con tutte le caratteristiche di tale ambiente. La testimonianza del contrammiraglio Richard Byrd è una pietra miliare per la ricerca sulla Terra Cava. E che la Terra oltre ad essere cava abbia anche delle aperture ai poli potrebbe essere la vera scoperta del duemila. Possono nascere domande sul perché, se questo fosse vero, la scienza terrestre non avrebbe rivelato una simile realtà, a meno che la scienza terrestre non sia affatto a conoscenza di questo e la cosa sarebbe molto significativa. L’ammiraglio Byrd morì poco dopo dalla seconda esplorazione al polo Sud. In un certo senso, forse non per sua volontà, si è portato con sé il segreto di “Quel continente incantato nel Cielo : Terra di eterno mistero”, così come lui stesso lo definì.


In quegli stessi anni, con l’avvento dell’era ufologica, le ricerche sulla civiltà dell’interno si relazionano a quelle ufologiche. Questo scrive O.C.Huguenin, nel suo “Dal Mondo Sotterraneo al Cielo: Dischi Volanti” del 1957: “Dobbiamo tenere in considerazione la più recente e interessante teoria proposta come spiegazione dell'origine dei dischi volanti: l'esistenza di un grande Mondo Sotterraneo con innumerevoli città in cui vivono milioni di persone. Questa umanità separata da quella di superficie ha raggiunto un alto grado di civiltà, di organizzazione economica e sociale, di sviluppo spirituale e culturale, unitamente ad uno straordinario progresso scientifico, a paragone del quale l'umanità che vive sulla superficie della Terra può essere considerata barbara. Stando alle informazioni fornite dal comandante Paulo Strauss, il Mondo Sotterraneo non si limita a caverne, ma è molto più esteso, occupando un'enorme cavità nel cuore della Terra, abbastanza ampia da contenere città e campi, dove vivono esseri umani e animali, il cui aspetto fisico è simile a quelli della superficie".(7)


Ray Palmer, nel 1959 : "Un'enorme quantità di prove indica che vi è un luogo sconosciuto di enormi dimensioni sotto la superficie da dove forse provengono i dischi volanti".
Mentre Raymond Bernard nel suo “Il Mondo Sotterraneo”, del 1960: "La tragica morte e scomparsa del capitano Mantell, che inseguì un disco volante finché quest'ultimo perse la pazienza e lo fece svanire disintegrandolo, starebbe a indicare che quella razza padroneggia una forma di energia superiore, che Bulwer Lytton chiamò "VRIL", che aziona i loro velivoli; essi se ne servono a fini distruttivi quando sono costretti a farlo per autodifesa".(8)


Anche Hossendowsky in “Bestie, Uomini e Dei” ha affermato: "…la gente di Agarthi, in veicoli misteriosi e sconosciuti, sfreccia all'interno degli angusti passaggi all'interno del nostro pianeta. Ed infine nuovamente Roerich nel suo “Cuore dell’Asia” del 1928: "Notiamo qualcosa di lucente, che vola molto alto da nord-est a sud. Prendiamo nelle tende tre potenti binocoli e osserviamo l'enorme sferoide che brilla ai raggi del sole, visibile chiaramente sullo sfondo azzurro del cielo, mentre si muove a grande velocità. Poco dopo notiamo che cambia bruscamente direzione volando da sud a sud-ovest e scompare dietro i picchi innevati della catena di Humboldt. L'intero campo segue l'insolita apparizione e i lama bisbigliano : "Il Segno di Shamballah".
La conoscenza personale che ho sull’argomento mi rende consapevole di esseri che provengono dall’interno abitato del pianeta. Sono per lo più creature che vibrano su altre dimensioni benché volutamente simili alla nostra grazie ad un’intrinseca dote mutante che queste dimensioni possiedono e che vengono da loro utilizzate per adattarsi alle dimensioni in cui decidono di operare. Sono popoli che occupano la cavità interna del pianeta, alcuni hanno origine terrestre, le antiche civiltà perdute ed emigrate all’interno, altri hanno origine extraterrestre ma risiedono sulla terra da prima che l’uomo fosse. Sono in contatto dal 1980 con Personaggi che si sono dichiarati Extraterrestri ma residenti nella cavità interna del pianeta, nel meraviglioso continente di Agharti. I contatti sono psichici e telepatici ed usano delle canalizzazioni. Questi Personaggi affermano di partecipare ad una super civiltà multirazziale e multidimensionale. Esercitano una spontanea regola di coscienza per cui nessuno abbia il superfluo ma tutti il necessario. E costruiscono la loro civiltà sull’espressione della loro spiritualità. Hanno compreso l’unità nella dualità. Hanno superato i confini di ciò che chiamiamo bene e male. Conoscono ed utilizzano le forze e gestiscono il loro equilibrio con estrema libertà e padronanza. Sono esseri liberi e sovrani di loro stessi. Affermano di essere in possesso di una scienza e di una tecnologia per noi fantascientifica. Manipolano la luce come esseri fatti di luce. Cavalcano il tempo. Affermano di utilizzare una corrente cosmica, di natura magnetica ed eterica che chiamano VRIL. Essa è il veicolo della radiazione unitiva fondamento della vita. Il VRIL viene canalizzato ed irradiato sul pianeta per mezzo di una gigantesca antenna di enorme potere (ZED) alla quale converge l’intera energia della Terra. Lo ZED è il centro operativo del Pensiero Solare. In Agharti vi sono molti popoli e molte razze. Ma tutti guardano al Re del Mondo come alla Luce della loro Civiltà. Egli è l’Essere più evoluto, più antico. Egli non governa, ama e dona vita. Tutto ciò che ha coscienza di Lui vive nell’armonia universale. Il popolo dell’interno segue l’evoluzione della razza umana di superficie. Affermano che alcuni milioni di cittadini di Agharti sono operativi sulla superficie e che sono programmati per ritornare alla loro patria. Denunciano gravi squilibri nell’ecosistema e nella struttura eterica del pianeta e gravi degenerazioni nel sistema genetico della razza umana. Affermano che l’umanità di superficie ha violato gli equilibri del sistema cosmico e che subirà gravi effetti di ripercussione. Pensano al di la delle nostre morali ma reputano per noi immorale la civiltà che abbiamo edificato. E’ immorale che milioni di esseri umani patiscano e muoiano per la fame, la denutrizione, le malattie. E’ immorale che la nostra vita sia totalmente inconsapevole che tre quarti del pianeta è in fiamme. Che c’è guerra. Morte. Che il nostro occidente e la nostra stessa vita sono il polo di un gigantesco e feroce meccanismo di sfruttamento dell’uomo sull’uomo, della nazione sulla nazione. Ci sono troppi luoghi sulla terra dove ancora la vita non ha nessun valore. La dicotomia ed il conflitto tra il nord ed il sud del mondo, spinge verso l’autodistruzione implosiva. Si osserva un maggiore pericolo di una guerra a carattere mondiale oggi di quanto lo si notasse 10 o 20 anni fa. Il tempo è poco ma il declino degli eventi è molto veloce. Qualcuno può ancora pensare o ancor peggio credere che il pianeta terra possa tollerare ancora per molto la violenza che l’umanità le infligge? Io non credo che esista Satana così come lo concepiscono i cattolici ed i cristiani, ma se esistesse sarebbe sicuramente di pelle bianca. Quello che sembra certo è che la civiltà dell’interno prenderà contatto con quella della superficie. Ma ancora non abbiamo consapevolezza del sentiero che attende la razza umana e da quali pericoli e da quale e quanta sofferenza sarà segnato il suo cammino. Gli antichi saggi dell’oriente ci insegnano che ciò che si semina si raccoglie. In questo momento siamo vittime di noi stessi. Il pianeta Terra e l’umanità subiranno una grande purificazione e saliranno un gradino evolutivo. Allora i popoli di Agharti si manifesteranno in superficie per unire l’interno con l’esterno. E il giorno in cui l’interno si unirà all’esterno sarà un giorno di gioia e di celebrazione di una nuova era. Anche gli uomini della superficie celebreranno finalmente la gloria del Re del Mondo. Quando conosceremo la verità saremo uomini liberi.


Che la Luce splendente di Shamballah possa illuminare il nostro cammino e che possa essere il faro di una nuova civiltà.


(1) ("Giornale" della Società Teosofica Brasiliana, 1960, dall'articolo "Esiste Shangri-la?" di Henrique José de Souza, leader della Società Teosofica Brasiliana)
(2) (Riferimento a i Dialoghi "Timeo e Crizia" di Platone)
(3) (Madame Helena Blavatsky,The Secret Doctrine, 1888)
(4) (Ferdinand Hossendowsky, Beasts, Men and Gods,1923)
(5) (Nicholas Roerich, Shamballah, 1930)
(6) (Robert Charroux, The Mysterious Unknown, 1969)
(7) (O.C.Huguenin, From the Subterranean World to the Sky: Flying Saucers 1957)
(8) (Raymond Bernard,The Subterranean World,1960)
(9) (Nicholas Roerich, Heart of Asia, 1928)