Presso tutte le razze del genere umano, sin dall'alba dei tempi,
è esistita una tradizione sull'esistenza di una Terra Santa o
Paradiso Terrestre, dove i più alti ideali dell'umanità erano realtà
vive. Questa nozione è presente nei più antichi scritti e
tradizioni dei popoli d'Europa, Asia Minore, Cina, India, Egitto e
delle Americhe. Si dice che soltanto le persone che ne sono degne,
pure ed innocenti, possono conoscere questa Terra. Nell'Antica
Grecia, nei Misteri di Delfi e di Eleusi, ci si riferiva a questa
Terra Celeste come al monte Olimpo ed ai Campi Elisi. Anche nei più
remoti tempi vedici veniva indicata con diverse denominazioni, quali
Ratnasanu (picco della Pietra Preziosa), Hermadri (montagna d'oro), e
monte Meru (dimora degli dei), l'Olimpo degli indù. Simbolicamente,
la vetta di questa montagna sacra è il cielo, la parte mediana sta
sulla terra, e le fondamenta sprofondano nel Mondo Sotterraneo. Anche
le Edda scandinave menzionano la città celestiale, che corrispondeva
alla sotterranea Terra di Asar delle genti di Mesopotamia. Era la
Terra dell'Amenti del Sacro Libro dei Morti degli antichi egizi. Era
la Città dei Sette Petali di Visnù, o la città dei sette Re di
Edom o Eden della tradizione giudaica. In altre parole, era il
Paradiso Terrestre. In tutta l'Asia Minore, non solo in passato ma
anche ai giorni nostri, esiste la credenza in una Città del Mistero,
colma di meraviglie, conosciuta come Shamballah, dove sorge il Tempio
degli Dei. E corrisponde anche all'Erdemi dei tibetani o dei mongoli.
I persiani lo chiamano Alberdi o Aryana, la terra dei loro antenati.
Gli Ebrei lo chiamavano Canaan e i messicani Tula o Tulan, mentre gli
aztechi lo denominavano Maya-Pan. I conquistatori spagnoli che erano
giunti in America credevano nell'esistenza di una città simile e
organizzarono diverse spedizioni per trovarla venuti a conoscenza dai
nativi che la chiamavano con il nome di Manca o "Città il cui
Re veste d'oro”. Presso i celti questa Terra Santa era nota come
"Terra dei Misteri" - Dust o Dananda. Una tradizioni cinese
parla della Terra di Chivin o "Città dei Dodici Serpenti".
E' il Mondo Sotterraneo che si trova alle radici del cielo. E' ancora
la Terra di Calcas, Calcis o Kalki, la famosa Colchide di cui
andarono in cerca gli Argonauti quando partirono per impossessarsi
del Vello d'Oro. Nel Medio Evo era conosciuta come l'Isola di Avalon,
dove i Cavalieri della Tavola Rotonda, sotto la guida di Re Artù e
di Mago Merlino, si recarono in cerca del Santo Graal, simbolo di
obbedienza, giustizia ed immortalità. E’ la Terra d'Immortalità o
Agharti, il Mondo Sotterraneo. Questa terra è il Valhalla dei
germani, il Monte Salvar dei Cavalieri del Santo Graal, l'Utopia di
Thomas More, la Città del Sole di Campanella, la Shangri-la del
Tibet e l'Agarthi del mondo buddhista."(1)
Henrique Josè de Souza questo scriveva nel 1960 ma la ricerca
della mitica terra di Agarthi e lo studio delle tradizioni, delle
leggende e delle testimonianze riguardo a questo argomento risalgono
i secoli.
Platone, grande storiografo della perduta Atlantide, parla di
misteriose gallerie sotterranee che attraversano il continente,
"gallerie sia spaziose che anguste nell'interno della
terra". Menziona poi un grande sovrano "che siede al centro
della terra, sull'ombelico della terra; egli è il mediatore della
religione per tutto il genere umano." (2) Il mito di Agarthi si
sposa a quello del suo straordinario Sovrano. Un essere
soprannaturale che è la sintesi della coscienza dell’intero
pianeta, umanità compresa.
Helena Blavatsky in “La Dottrina Segreta” ha scritto nel 1888 :
"Egli è il misterioso (per il profano - il sempre invisibile)
eppure onnipresente personaggio di cui parlano tante leggende in
Oriente, soprattutto tra gli occultisti e gli studiosi della Scienza
Sacra. Egli esercita la sua potestà spirituale sugli Adepti Iniziati
dell'intero mondo. Egli è l'Iniziatore. Poiché siede sulla soglia
di luce, egli vi guarda dentro dall'interno del cerchio di tenebra
che non oltrepassa; né abbandonerà il suo posto fino all'ultimo
giorno del ciclo della sua vita." (3)
Ferdinand Hossendowsky, geologo ed esploratore russo, scrive nel suo
“Bestie, uomini e dei”, pubblicato nel 1923: "Ogni cosa al
mondo è in uno stato di perenne cambiamento e transizione: popoli,
scienze, religioni, leggi e costumi. Quanti grandi imperi e splendide
culture sono periti ! L'unica cosa che non cambia mai è il male, lo
strumento degli Spiriti Maligni. Più di sessantamila anni fa un
Santo scomparve nel sottosuolo con un'intera tribù e non riapparvero
mai più sulla faccia della terra. Tuttavia, da allora, molte persone
hanno visitato quel Regno: Sakkia Mouni, Undur Ghenghen, Paspa, Khan
Baber e altri. Nessuno sa dove si trovi questo luogo. Alcuni dicono
in Afghanistan, altri in India. Tutte le persone che vivono nel Regno
sotterraneo sono salve dal male ed entro i suoi confini il crimine
non alligna. La scienza ha potuto svilupparsi pacificamente e non
esiste minaccia di distruzione. Il popolo sotterraneo ha raggiunto le
vette della conoscenza. Oggi è un grande regno popolato da milioni
di uomini, e il Re del Mondo è il loro sovrano. Egli conosce tutte
le forze della natura, legge in tutte le anime umane e nel gran libro
del loro destino. Egli governa non visto ottocento milioni di uomini
sulla superficie della terra ed essi eseguono ogni suo ordine"
"Questo regno è chiamato Agharti. Si sviluppa attraverso una
rete planetaria di gallerie sotterranee. Ho udito un dotto lama in
Cina riferire a Bogdo Khan che tutte le caverne d’America sono
abitate dall'antico popolo che era scomparso nel sottosuolo. Ancora
oggi ne vengono trovate tracce sulla superficie della terra. Queste
genti e regioni del sottosuolo sono governate da sovrani che debbono
obbedienza al Re del Mondo. In tutto ciò non vi è nulla di
stupefacente. Sai che nei due grandi oceani dell'est e dell'ovest
c'erano un tempo due continenti. Scomparvero sotto le acque ma i
popoli che le abitavano andarono nel regno sotterraneo. Nella cavità
del sottosuolo esiste una luce particolare che provoca la crescita di
granaglie e vegetali e dona alle persone una lunga vita senza
malattie. Vi sono molti popoli diversi e tribù differenti.” (4)
Un altro famoso ricercatore russo, Nicholas Roerich, scrive nel 1930,
nel resoconto dei suoi viaggi in Oriente pubblicati nel volume
“Shamballah”: “...forse la luce che si irradia dalla torre di
Ridgen-Jyepo, il Re del Mondo, ha raggiunto tutti i paesi. Come un
diamante risplende la luce sulla Torre di Shamballah. Lì egli
risiede, Ridgen-Jyepo, infaticabile, sempre vigile per il bene
dell'umanità. I suoi occhi non si chiudono mai. E la potenza del suo
pensiero penetra anche nelle terre più lontane. Per Lui non esiste
distanza; Egli può soccorrere istantaneamente coloro che ne sono
degni. La sua luce potentissima può annientare ogni tenebra. Le sue
incalcolabili ricchezze sono a disposizione di tutti coloro che ne
hanno bisogno per servire la causa della giustizia e della
rettitudine. Può persino cambiare il karma degli esseri
umani…" "In verità vi dico che la gente di Shamballah a
volte emerge nel nostro mondo. Incontra i collaboratori terrestri di
Shamballah. Per il bene dell'umanità, manda preziosi doni,
straordinarie reliquie. Potrei raccontarvi molte storie di quali e
quante meravigliosi doni siano stati ricevuti dall'umanità. A volte
persino Ridgen-Jyepo in persona appare in un corpo umano.
Improvvisamente si rende visibile in luoghi santi, nei monasteri in
date predestinate e manifesta le sue profezie". (5)
Robert Charroux scrive nel 1969 nel suo “Il Misterioso
Sconosciuto”: "Le dottrine teosofiche insegnano che i Signori
di Venere fondarono la Grande Loggia dell'Iniziazione non appena
ebbero raggiunto la Terra; la loro attuale dimora è chiamata
simbolicamente con l'antico nome di Shamballah. La leggenda del Regno
Sotterraneo dove sono custoditi gli archivi segreti del mondo e dove
vivono i Maestri è una gloriosa realtà". (6) La leggenda del
Re del mondo racconta che egli con la sua tribù di Kumara, sia
disceso da Venere e che questo gruppo di Uomini-Dei avessero
relazione con la stella Sirio.
Nel dopoguerra un esploratore della Marina Militare Americana,
l’Ammiraglio Richard Byrd compì una serie di esplorazioni polari
che hanno aperto una serie di domande ancora prive di una risposta
chiara. “Volevo vedere questa Terra oltre il polo Nord. Questa area
oltre il polo è il centro del grande Sconosciuto”. Nel 1947 egli
compì un volo esplorativo di 400 miglia “oltre” il Polo Nord e
nel 1956 compì un volo di 2300 miglia “oltre” il Polo Sud. Anche
nella comunicazione radiofonica che annunciò l’esplorazione, venne
usata la parola “oltre” il polo. “Oggi, 13 gennaio, membri
della spedizione degli Stati Uniti hanno penetrato per 2300 miglia
una terra “oltre” il Polo. Il volo è stato effettuato
dall’Ammiraglio George Dufek della Marina Militare degli Stati
Uniti”. Byrd puntò la rotta sul polo magnetico alla partenza senza
variare direzione. Quello che egli vide viaggiano “oltre” il polo
fu un cambiamento repentino delle condizioni climatiche come pure una
mutazione generale della flora e della fauna. Per alcune migliaia di
miglia si avventurò in volo in un territorio tropicale con tutte le
caratteristiche di tale ambiente. La testimonianza del
contrammiraglio Richard Byrd è una pietra miliare per la ricerca
sulla Terra Cava. E che la Terra oltre ad essere cava abbia anche
delle aperture ai poli potrebbe essere la vera scoperta del duemila.
Possono nascere domande sul perché, se questo fosse vero, la scienza
terrestre non avrebbe rivelato una simile realtà, a meno che la
scienza terrestre non sia affatto a conoscenza di questo e la cosa
sarebbe molto significativa. L’ammiraglio Byrd morì poco dopo
dalla seconda esplorazione al polo Sud. In un certo senso, forse non
per sua volontà, si è portato con sé il segreto di “Quel
continente incantato nel Cielo : Terra di eterno mistero”, così
come lui stesso lo definì.
In quegli stessi anni, con l’avvento dell’era ufologica, le
ricerche sulla civiltà dell’interno si relazionano a quelle
ufologiche. Questo scrive O.C.Huguenin, nel suo “Dal Mondo
Sotterraneo al Cielo: Dischi Volanti” del 1957: “Dobbiamo tenere
in considerazione la più recente e interessante teoria proposta come
spiegazione dell'origine dei dischi volanti: l'esistenza di un grande
Mondo Sotterraneo con innumerevoli città in cui vivono milioni di
persone. Questa umanità separata da quella di superficie ha
raggiunto un alto grado di civiltà, di organizzazione economica e
sociale, di sviluppo spirituale e culturale, unitamente ad uno
straordinario progresso scientifico, a paragone del quale l'umanità
che vive sulla superficie della Terra può essere considerata
barbara. Stando alle informazioni fornite dal comandante Paulo
Strauss, il Mondo Sotterraneo non si limita a caverne, ma è molto più
esteso, occupando un'enorme cavità nel cuore della Terra, abbastanza
ampia da contenere città e campi, dove vivono esseri umani e
animali, il cui aspetto fisico è simile a quelli della
superficie".(7)
Ray Palmer, nel 1959 : "Un'enorme quantità di prove indica che
vi è un luogo sconosciuto di enormi dimensioni sotto la superficie
da dove forse provengono i dischi volanti".
Mentre Raymond Bernard nel suo “Il Mondo Sotterraneo”, del 1960:
"La tragica morte e scomparsa del capitano Mantell, che inseguì
un disco volante finché quest'ultimo perse la pazienza e lo fece
svanire disintegrandolo, starebbe a indicare che quella razza
padroneggia una forma di energia superiore, che Bulwer Lytton chiamò
"VRIL", che aziona i loro velivoli; essi se ne servono a
fini distruttivi quando sono costretti a farlo per
autodifesa".(8)
Anche Hossendowsky in “Bestie, Uomini e Dei” ha affermato:
"…la gente di Agarthi, in veicoli misteriosi e sconosciuti,
sfreccia all'interno degli angusti passaggi all'interno del nostro
pianeta. Ed infine nuovamente Roerich nel suo “Cuore dell’Asia”
del 1928: "Notiamo qualcosa di lucente, che vola molto alto da
nord-est a sud. Prendiamo nelle tende tre potenti binocoli e
osserviamo l'enorme sferoide che brilla ai raggi del sole, visibile
chiaramente sullo sfondo azzurro del cielo, mentre si muove a grande
velocità. Poco dopo notiamo che cambia bruscamente direzione volando
da sud a sud-ovest e scompare dietro i picchi innevati della catena
di Humboldt. L'intero campo segue l'insolita apparizione e i lama
bisbigliano : "Il Segno di Shamballah".
La conoscenza personale che ho sull’argomento mi rende consapevole
di esseri che provengono dall’interno abitato del pianeta. Sono per
lo più creature che vibrano su altre dimensioni benché volutamente
simili alla nostra grazie ad un’intrinseca dote mutante che queste
dimensioni possiedono e che vengono da loro utilizzate per adattarsi
alle dimensioni in cui decidono di operare. Sono popoli che occupano
la cavità interna del pianeta, alcuni hanno origine terrestre, le
antiche civiltà perdute ed emigrate all’interno, altri hanno
origine extraterrestre ma risiedono sulla terra da prima che l’uomo
fosse. Sono in contatto dal 1980 con Personaggi che si sono
dichiarati Extraterrestri ma residenti nella cavità interna del
pianeta, nel meraviglioso continente di Agharti. I contatti sono
psichici e telepatici ed usano delle canalizzazioni. Questi
Personaggi affermano di partecipare ad una super civiltà
multirazziale e multidimensionale. Esercitano una spontanea regola di
coscienza per cui nessuno abbia il superfluo ma tutti il necessario.
E costruiscono la loro civiltà sull’espressione della loro
spiritualità. Hanno compreso
l’unità nella dualità. Hanno superato i confini di ciò che
chiamiamo bene e male. Conoscono ed utilizzano le forze e gestiscono
il loro equilibrio con estrema libertà e padronanza. Sono esseri
liberi e sovrani di loro stessi. Affermano di essere in possesso di
una scienza e di una tecnologia per noi fantascientifica. Manipolano
la luce come esseri fatti di luce. Cavalcano il tempo. Affermano di
utilizzare una corrente cosmica, di natura magnetica ed eterica che
chiamano VRIL. Essa è il veicolo della radiazione unitiva fondamento
della vita. Il VRIL viene canalizzato ed irradiato sul pianeta per
mezzo di una gigantesca antenna di enorme potere (ZED) alla quale
converge l’intera energia della Terra. Lo ZED è il centro
operativo del Pensiero Solare. In Agharti vi sono molti popoli e
molte razze. Ma tutti guardano al Re del Mondo come alla Luce della
loro Civiltà. Egli è l’Essere più evoluto, più antico. Egli non
governa, ama e dona vita. Tutto ciò che ha coscienza di Lui vive
nell’armonia universale. Il popolo dell’interno segue
l’evoluzione della razza umana di superficie. Affermano che alcuni
milioni di cittadini di Agharti sono operativi sulla superficie e che
sono programmati per ritornare alla loro patria. Denunciano gravi
squilibri nell’ecosistema e nella struttura eterica del pianeta e
gravi degenerazioni nel sistema genetico della razza umana. Affermano
che l’umanità di superficie ha violato gli equilibri del sistema
cosmico e che subirà gravi effetti di ripercussione. Pensano al di
la delle nostre morali ma reputano per noi immorale la civiltà che
abbiamo edificato. E’ immorale che milioni di esseri umani
patiscano e muoiano per la fame, la denutrizione, le malattie. E’
immorale che la nostra vita sia totalmente inconsapevole che tre
quarti del pianeta è in fiamme. Che c’è guerra. Morte. Che il
nostro occidente e la nostra stessa vita sono il polo di un
gigantesco e feroce meccanismo di sfruttamento dell’uomo
sull’uomo, della nazione sulla nazione. Ci sono troppi luoghi sulla
terra dove ancora la vita non ha nessun valore. La dicotomia ed il
conflitto tra il nord ed il sud del mondo, spinge verso
l’autodistruzione implosiva. Si osserva un maggiore pericolo di una
guerra a carattere mondiale oggi di quanto lo si notasse 10 o 20 anni
fa. Il tempo è poco ma il declino degli eventi è molto veloce.
Qualcuno può ancora pensare o ancor peggio credere che il pianeta
terra possa tollerare ancora per molto la violenza che l’umanità
le infligge? Io non credo che esista Satana così come lo
concepiscono i cattolici ed i cristiani, ma se esistesse sarebbe
sicuramente di pelle bianca. Quello che sembra certo è che la civiltà
dell’interno prenderà contatto con quella della superficie. Ma
ancora non abbiamo consapevolezza del sentiero che attende la razza
umana e da quali pericoli e da quale e quanta sofferenza sarà
segnato il suo cammino. Gli antichi saggi dell’oriente ci insegnano
che ciò che si semina si raccoglie. In questo momento siamo vittime
di noi stessi. Il pianeta Terra e l’umanità subiranno una grande
purificazione e saliranno un gradino evolutivo. Allora i popoli di
Agharti si manifesteranno in superficie per unire l’interno con
l’esterno. E il giorno in cui l’interno si unirà all’esterno
sarà un giorno di gioia e di celebrazione di una nuova era. Anche
gli uomini della superficie celebreranno finalmente la gloria del Re
del Mondo. Quando conosceremo la verità saremo uomini liberi.
Che la Luce splendente di Shamballah possa illuminare il nostro
cammino e che possa essere il faro di una nuova civiltà.
(1) ("Giornale" della Società Teosofica Brasiliana, 1960,
dall'articolo "Esiste Shangri-la?" di Henrique José de
Souza, leader della Società Teosofica Brasiliana)
(2) (Riferimento a i Dialoghi "Timeo e Crizia" di Platone)
(3) (Madame Helena Blavatsky,The Secret Doctrine, 1888)
(4) (Ferdinand Hossendowsky, Beasts, Men and Gods,1923)
(5) (Nicholas Roerich, Shamballah, 1930)
(6) (Robert Charroux, The Mysterious Unknown, 1969)
(7) (O.C.Huguenin, From the Subterranean World to the Sky: Flying
Saucers 1957)
(8) (Raymond Bernard,The Subterranean World,1960)
(9) (Nicholas Roerich, Heart of Asia, 1928)