IL CAMMINO DELLA STELLA
Origini ancestrali
del 'Camino de Santiago de Compostela'
Di Carlo Barbera
I Pellegrinaggi dello
Spirito
Nella tradizione cristiana il pellegrinaggio ai luoghi santi è tutt'oggi una
delle esperienze mistiche più praticate.
L'Europa è segnata da queste vie di pellegrinaggio, tracciate da devoti negli
ultimi mille anni, a congiungere città e paesi europei ai luoghi dove la
cristianità è stata concepita, dove le missioni dei primi apostoli hanno fondato
le basi della religione istituzionale più diffusa e potente del mondo e dove i
suoi santi nei secoli successivi hanno compiuto le loro gesta ed i loro
miracoli.
La Terra Santa di Palestina fu ovviamente la via di pellegrinaggio più antica e
frequentata dal terzo secolo in poi, sebbene fosse estremamente pericolosa a
causa della grande distanza da percorrere per giungere alla sacra grotta di
Betlemme e della la presenza di agguerrite popolazioni more, arabe e poi
mussulmane in questi territori. Con essi la Chiesa Cristiana, per mezzo dei
Cavalieri Crociati, si scontrò violentemente, confondendo l'evangelizzazione dei
pagani con l'esercizio di un potere temporale che ha imposto nei secoli,
politicamente e militarmente, gettando le fondamenta di conflitti profondi, che
possiamo trovare alla radice dell'odio e della violenza di oggi.
La tomba di Pietro, a Roma, fu del resto l'altro punto cardinale dei
pellegrinaggi mistico-religiosi dei cristiani europei, dove oltre a sinceri
devoti in cerca di indulgenze e di mistiche ispirazioni, si recavano faccendieri
di corte, nobili e mercanti, a gestire gli affari politici ed economici
impastati con quelli dello Stato Pontificio.
La diffusione della Cristianità in Europa iniziò con i viaggi di
evangelizzazione dei primi apostoli, i quali generalmente trovarono enormi
ostilità nelle popolazioni locali se non addirittura la morte. Le popolazioni
locali possedevano una propria ancestrale cultura, credenze religiose e
spiritualità, legate agli antichi culti della Dea Madre ed ai miti solari, una
precisa concezione cosmologica ed animistica che regolava la loro esistenza,
così come luoghi di culto e potere spirituale, magiche vie di pellegrinaggio
alle dimore sacre delle divinità naturali e templi dedicati agli dei supremi dei
paradisi superiori, inaccessibili ai mortali.
Gli apostoli di Cristo entrando in Europa, percorsero strade antiche, segnate da
culti primordiali, animati sicuramente dalla loro fede straordinaria, che però
li rese miopi rispetto all'enorme patrimonio culturale e spirituale dei popoli
che essi andavano ad evangelizzare.
Gli interessi economici, politici e militari che accompagnarono nei secoli
successivi il diffondersi della cristianità, insieme al potere di Roma e delle
sue legioni, imposero alle popolazioni locali una nuova religione figlia di un
impero invasore che si espandeva nel sangue.
La religione cristiana si impose diffondendo in tutta Europa una nuova cultura
ed una nuova fede, edificata sulle rovine delle precedenti, impadronendosi di
tutti gli elementi dell'antica religione, deformandoli ed adattandoli ai nuovi
parametri culturali e dottrinali del cristianesimo e della politica romana.
Così si sovrapposero nuove parole a quelle degli antichi, nuovi edifici sulle
antiche sacre pietre che segnavano il corso degli astri e templi al nuovo dio
nei luoghi sacri del potere della Dea. In questo modo, anche le antiche vie di
culto e pellegrinaggio mistico ed iniziatico furono trasfigurate e divennero vie
di pellegrinaggio ai luoghi sacri della nuova religione. L'intero patrimonio
culturale e spirituale, tutta la sacralità, la verità ed il potere degli antichi
luoghi venne espropriato dalla culto invasore, occultati e sfruttati per
l'instaurazione dell'impero.
Ciò che non fu possibile trasfigurare per mezzo di questa aggressione culturale
e politico-militare fu estirpata, nel basso e medio evo, con il genocidio di
migliaia di donne e uomini accusati di stregoneria e di confidenza con il
demonio. Furono così ferocemente annientati gli ultimi focolai d'irredentismo al
'nuovo' mondo.
Santiago de Compostela ed il Pellegrinaggio di San Giacomo
Il Camino de Santiago de Compostela è, sin dal medio evo, uno dei pellegrinaggi
mistico-religiosi più famosi d'Europa, compiuto per venerare la tomba in cui, in
accordo alla tradizione, furono ritrovate le spoglie mortali dell'apostolo
Giacomo, il Maggiore. Esso sembra nascere all'interno della più pura tradizione
cristiana e da circostanze soprannaturali intimamente legate alla santità
dell'apostolo.
Nonostante ci si riferisca al Camino de Santiago come ad un preciso percorso di
pellegrinaggio, vi sono diverse strade che, partendo sia dalla Francia che dalla
Spagna ed il Portogallo, congiungono città e paesi per condurre i pellegrini
verso Santiago de Compostela in Galizia. Ciascuno di questi si fregia di una
propria storia ricca di eventi, gesta cavalleresche e dimostrazioni di fede,
nobili castelli e roccaforti templari. Comunque, il Camino de Santiago più
conosciuto e frequentato, inizia nella Francia sud-occidentale, sui versanti
pirenaici affacciati al golfo di Biscaglia, nella cittadina di S.Jean pied de
port. Attraversa tutte le province settentrionali spagnole fino a giungere a
Santiago, per un totale di circa 400 km, da compiere preferibilmente a piedi,
come da tradizione, muniti esclusivamente di bastone, zucca per l'acqua e
bisaccia.
Nel nostro secolo, precisamente nel 1985, Santiago de Compostela è stata
dichiarata dall'UNESCO "Patrimonio dell'Umanità" ed alla strada di San Giacomo è
stato conferito il titolo di Prima Strada Culturale Europea. Questo ha sancito
una netta rinascita del pellegrinaggio di Santiago, che continua ad aprire la
sua porta d'ingresso, in Navarra, per tutti i pellegrini del mondo che, per
qualsiasi ragione, religiosa, mistica, culturale o semplicemente turistica,
decidono di percorrere l'antico cammino della stella.
La storia iniziò ufficialmente all'inizio del nono
secolo d.C., quando un uomo di nome Pelayo, si recò dal Vescovo di Iria, in
Galizia, per riferire cosa fantastica e miracolosa. "Nell'835, Teodomiro,
vescovo di Iria, fu informato da un montano che, su una collina boscosa, a
qualche distanza ad ovest del monte Pedroso, si intravedeva di notte una tenue
luce leggermente bluastra e, che quando il cielo era senza nubi, si notava una
stella dallo splendore meraviglioso, sopra questo stesso luogo. Teodomiro si
recò con tutto il suo clero sulla collina; si fecero degli scavi nel punto
indicato e si trovò in un sarcofago di marmo un corpo perfettamente conservato,
che degli indizi certi rivelarono essere quello dell'apostolo san Giacomo."
Poco tempo dopo la scoperta della Tomba, la sede episcopale seduta a Iria si
fece trasferire a Compostela, il 'campo della stella'. La scoperta del sepolcro
fu la base su cui si gettarono le fondamenta della città di Santiago de
Compostela.
La Cattedrale attuale, destinata a sostituire la chiesa primitiva, distrutta
dagli Arabi nel 977, fu costruita nel 1082.
Nonostante l'origine del Camino di Santiago sia quindi chiara e sommariamente
documentata all'interno della tradizione cristiana, la nostra ricerca può
spingersi in maggiore profondità, cercando elementi che possano rivelare
l'esistenza del Camino in epoca antecedente ai fatti narrati. C'è, per esempio,
da chiedersi, quale fosse l'origine ed il significato della manifestazione di
luce misteriosa che attirò l'attenzione del vescovo di Iria, e per quale motivo,
se le spoglie mortali ritrovate nel sepolcro sono realmente quelle dell'Apostolo
Giacomo, egli fu sepolto proprio in quel luogo? Per quale motivo l'apostolo
venne inviato ad evangelizzare proprio i popoli della Galizia e perché, alla sua
morte avvenuta in Palestina, dopo essere stato costretto a tornare, a causa
delle ostilità delle popolazioni locali, fu deciso di riportare le spoglie
dell'apostolo in Galizia? Era questo luogo, forse, ad essere particolare? A
custodire più antichi segreti di culti dimenticati? Ad essere un luogo di potere
terrestre e di magnetismo astrale?
Percorrendo il Mistero Stellare
La parola Compostela si offre a varie interpretazioni. La più evidente ci porta
a 'campus stellae' (campo della stella), in riferimento alla manifestazione
luminosa sul luogo dove successivamente fu ritrovato il presunto sepolcro del
santo. Tutto il Camino di Santiago, da S.Juan pied de port fino a Compostela, è
disseminato di paesi, località e passi di montagna che portano la denominazione
di stella o scia, come se l'intero Camino fosse una strada stellare, una via che
conduce ad un punto speciale: il campo della stella.
Il celebre Alchimista francese Fulcanelli, ci offre a tale proposito un indizio
che non può essere sottovalutato.
" Il Sentiero di San Giacomo, viene anche detto Via Lattea. I mitologisti
greci ci dicono che gli dei seguivano questa via per andare al palazzo di Zeus
ed anche gli eroi la seguivano per entrare nell'Olimpo. Il Sentiero di San
Giacomo è la strada stellata, accessibile agli eletti, ai mortali valorosi,
sapienti e perseveranti."
Un'altra possibile interpretazione deriva da un termine alchemico: compost. La
comparsa di una stella bianca sulla superficie del composto, durante la
lavorazione nel laboratorio filosofale, indicava la realizzazione della prima
parte della Grande Opera.
Ancora Fulcanelli indica la via:
"Materia pura, di cui la stella ermetica consacra la perfezione:è adesso il
nostro compost, l'acqua benedetta di Compostella (dal latino albastrum
contrazione di alabastrum, stella bianca). Ed è anche il vaso dei profumi, il
vaso d'alabastro (latino alabastrus) e il bocciolo che sboccia dal fiore della
sapienza, rosa hermetica."
"L'operazione è compiuta quando appare alla superficie una stella brillante,
formata da raggi provenienti da un centro unico, prototipo dei grandi rosoni
delle nostre cattedrali gotiche. Questo è il segno sicuro che il pellegrino è
giunto felicemente al termine del suo primo viaggio. Ha ricevuto la mistica
benedizione di San Giacomo, confermata dall'impronta luminosa che risplendeva,
dicono, sopra la tomba dell'apostolo. L'umile e comune conchiglia che egli
portava sul cappello s'è mutata in astro splendente, in aureola di luce."
La Sapienza Ermetica ci viene in soccorso e dirada le
nostre incertezze rivelando l'arcana natura ancestrale del nostro Pellegrinaggio
nella terra consacrata dalla Luce della Divina Conoscenza, l'eterna Dimora degli
Dei. L'intero Camino di Santiago sembra riflettere in terra un miracolo molto
più grande tracciato nel cielo. La Via Lattea descrive un percorso stellare che
conduce nella costellazione del Cane Maggiore e quindi alla stella Sirio. Il
Camino è il riflesso terrestre della sacra via stellare che conduce alla dimora
degli Dei, esso guida i pellegrini al sacro campo della stella che rappresenta
il segno vittorioso di luce, l'avvenuto ritorno alla origine divina,
rappresentata dalla Stella Sirio, che cutodisce i segreti della nostra
dimenticata Origine. Questo elemento è riprodotto nell'iconografia sacra di san
Giacomo, preceduto da un cane mentre raggiunge il monticello sacro della Stella.
Le popolazioni celtiche, che molto precedentemente all'avvento del cristianesimo
ed all'invasione romana, abitavano la Galizia ed, insieme ai Baschi, tutta
l'area dell'attuale Spagna settentrionale, credevano che la Via Lattea fosse
l'Arco Iris del Dio Lug.
Lug è un dio oscuro, nero, come il pelo di un lupo nella notte e come le piume
di un corvo, uccello messaggero. Quando Lug è sulla terra, e percorre il Camino
di Compostela è un lupo o un cane; quando vola per il Camino del Cielo Lug è un
corvo.
E' interessante notare che, in Europa, troviamo almeno altre due grandi strade
di antica origine, una in Francia ed un'altra in Inghilterra, entrambe orientate
perfettamente da est ad ovest, (il Camino di Compostela mantiene un pressoché
perfetto orientamento est/ovest sul 42° parallelo), entrambe segnate da una
enorme quantità di strutture dolmeniche, da luoghi, città e paesi dove il
riferimento al cane o al lupo è frequentissimo. Alcuni uomini dell'antichità ben
conoscevano la terra come un organismo vivente, le sue linee di forza, i
naturali canali di scorrimento delle sue energie vitali. Essi usavano
rappresentare questi luoghi di energia e potere con strutture dolmeniche e
megalitiche, connetterli tra loro tracciando strade e percorsi lungo il sistema
nervoso della dea. Ed usavano erigere templi presso i luoghi sacri, plessi di
potere, dove le correnti telluriche del corpo terrestre si congiungono con le
correnti astrali degli spazi siderali come perfetti riflessi, in basso, di ciò
si rivela la medesima cosa, in alto.
I
Cromlechs Pirenaici
Lo studio delle antiche strutture dolmeniche presenti in tutta l'Europa
occidentale del fronte atlantico e dei culti ad esse collegati, può fornire
delle ulteriori indicazioni per la nostra ricerca sul Camino di Compostela.
Infatti, la zona dove inizia il nostro Pellegrinaggio, l'attuale Bassa Navarra
francese ed una circoscritta zona dell'Euskadi spagnolo, cioè il versante
occidentale della regione pirenaica, sono costellate di una grande quantità di
cromlechs di origine preistorica; i cromlechs pirenaici sono cerchi di pietre di
varia forma e dimensione, variano da 2 a 20 metri di diametro, sono composti
ciascuno da un vario numero di pietre conficcate nel terreno che vanno a
comporre una forma circolare. Questa tipo di monumenti si trova in tutta la
regione pirenaica, dal Pico de Aneto ad est alla Baia di Biscaglia ad ovest.
Il limite occidentale è segnato dal fiume Leizaran, affluente del fiume Oria,
nel quale esso confluisce nella città di Andoain, nella provincia di Gipuzcoa.
Accurati studi dimostrano che i cromlechs rappresentano stelle riflesse sulla
terra dalla volta celeste; se riunite fra loro in gruppi, vanno a rivelare la
precisa configurazione delle nostre attuali costellazioni.
Lo studioso non accademico Juan José Ochoa de Zabalegi scrive nel suo sito web
http://www.cromlechpyrene.com/
"Tutti i Cromlechs pirenaici
rappresentano stelle! Il diametro dei cerchi, costruito in proporzione alla
luminosità della stella, da un'idea della dimensione dell'astro al quale il
cromlech corrisponde."
"E' sottolineata l'importanza dei nomi di località nel linguaggio Basco, che
spesso rende possibile stabilire un significato astronomico per più di un gruppo
di cerchi di pietra o di recuperare il nome vernacolare di più di una
costellazione e provare la natura sacra di questi gruppi nel tempo in
questione."
"E' stato considerato che, in generale, i gruppi di cerchi di pietra seguono una
serie di allineamenti topografici collegati a quelli delle montagne che si
trovano nella stessa area dei siti. Questa affermazione non rivela nulla di
nuovo dato che, in riferimento ad altri luoghi e monumenti, Alfred Watkins, nel
1925, già menziona l'esistenza di allineamenti tra monumenti preistorici, che
egli chiamò 'leys'lines' (*)"
I multidisciplinari studi di de Zabalegi si spingono ad
affermare che i cerchi di pietra pirenaici appartengono indubbiamente al primo
millennio avanti Cristo.
In una conferenza tenuta nel 1999 all'Università di Salamanca, egli avanza
l'ipotesi che l'originale pellegrinaggio verso ovest, che divenne nei secoli
successivi il pellegrinaggio a Santiago, trovi realmente le sue origini ed il
suo misterioso culto, nel cerchio di pietra Pirenaico.
Si delinea l'esteso consolidarsi di una religione stellare nel VI secolo avanti
Cristo, il culto di due porte per il passaggio delle anime, una alla nascita, la
porta del nord o dell'uomo, e l'altra per il ritorno al cielo dell'uomo dopo la
morte, la porta del sud o degli dei.
"Per gli antichi Greci, le anime scesero sulla terra dal paradiso durante il
solstizio d'estate attraverso la porta del Cancro, la cosiddetta 'porta
dell'uomo' e ritornarono al paradiso durante il solstizio d'inverno, attraverso
la porta del Capricorno, conosciuta come la porta degli dei (Porfirio "Le
caverne delle Ninfe dell'Odissea").
Esistono alcune contraddizioni tra i diversi autori, riguardo la posizione delle
due porte nel cielo. Essi comunque concordano sul fatto che le porte siano
situate nei tratti dove l'eclittica (2), l'annuale sentiero del Sole, interseca
la Via Lattea.
Nello studio di de Zabalegi si mette in evidenza il diffuso credo, in tutto il
mondo antico, che entrambi gli estremi della Via Lattea possedessero una porta
per le stelle. La porta del sud era vicino alla coda del Sagittario e la porta
del nord, vicino alla posizione di 'stretta di mano' di Orione. Dichiarazione di
antichi autori come Macrobius, Santillana e Dechend provano che le porte per
l'entrata e l'uscita delle anime dai cieli possedevano una locazione piuttosto
elastica. Essi affermavano che la porta del nord scorreva dal Toro ai Gemelli e
la porta del sud, dallo Scorpione al Sagittario.
Questo quadro, sebbene incerto per le pur minime discordanze degli autori, non
ci porta lontano dal nostro Pellegrinaggio e ritroviamo nel tratto celeste
esaltato nel solstizio d'inverno, risplendere la nostra bianca stella Sirio,
offrire ancora una volta il lume della sua adamantina Saggezza, ai viandanti in
cerca di eternità.
Il Camino di Compostela è ancora una volta la via del ritorno all'immortale
Origine Celeste, la strada che conduce alla porta degli dei, rivelata nel
solstizio d'inverno, presso il Sacro campo della Stella, in terra come in cielo.
Il
Campo della Stella
Sotto ogni cattedrale o tempio o luogo di pellegrinaggio cristiano, si trovano
templi di epoche precedenti, appartenenti a culti più antichi. Spesso gli scavi
archeologici rivelano molteplici strati, appartenenti ad epoche diverse, sotto
gli attuali luoghi di culto cristiano. Scavando emergono pozzi sacri, grotte o
antiche strutture megalitiche. Compostela non è un'eccezione alla regola. Gli
scavi hanno rivelato non solo i resti dell'antica cattedrale distrutta dai mori
ma anche un precedente tempio romano e un più antico pozzo celtico.
E' quindi evidente che il campo della stella fosse un luogo di culto in epoche
precedenti e che, forse, anche lo stesso apostolo Giacomo, si fosse recato in
questo luogo, in qualche modo magnetizzato dalla sacra energia che qui si
generava.
Quando, nel IX secolo, iniziarono le peregrinazioni di Santiago questo cammino
già esisteva e tutte le città ed i villaggi del percorso portavano già nomi di
stella, di lupo, di oca o di corvo.
E' quindi evidente che il nostro Pellegrinaggio coincide con la risalita di una
potente corrente di energia vitale della terra, conosciuta e tracciata molto
tempo prima la nascita del Camino de Santiago. L'arteria di energia della Dea
che corrisponde alla Via Lattea Celeste, sentiero di luce che conduce alla
Bianca Stella, Origine della Vita, fu tracciata da antichi e misteriosi iniziati
ai Misteri del Cosmo e della Creazione.
Il Camino della Stella, così importante per la meta da raggiungere, lo era
altrettanto per il percorso stesso, che diventava la vera esperienza iniziatica,
costellata di prove e di enormi difficoltà da superare, rappresentate dai sette
porti di montagna che si dovevano attraversare per conquistare la desiderata
meta.
Siamo di fronte al culto di una antica civiltà che sta all'origine di molti
popoli europei, ricca di un patrimonio di cultura e conoscenza pari alle altre
antiche civiltà del mondo ed addirittura a quelle di origine prediluviana. Non è
un caso il tramandato racconto dello sbarco di Noé in Galizia che, se pur mito o
leggenda, è in definitiva l'archetipo che connette tutte le antiche civiltà del
mondo al medesimo mito universale della grande purificazione ed allo
sprofondamento di Atlantide, circa 12.000 anni fa.
Il Noé sbarcato in Galizia all'estuario della Noya, come in tutte le culture
degli antichi popoli del mondo, portò conoscenze andate perdute ed arti
dimenticate come l'agricoltura, l'allevamento del bestiame e l'arte della
costruzione. Insegnò l'arte di tagliare la pietra e di rappresentare in essa
simboli di cui, che né il tempo né le intemperie, avessero potuto far tacere il
messaggio.
Il nostro Camino lascia trasparire antiche tradizioni perdute nel tempo.
Leggende di uomini che arrivarono dal mare e che portarono le loro conoscenze.
Uomini che continuarono ad onorare il loro mondo perduto nelle profondità
dell'oceano e tracciarono,seguendo l'antica sapienza, sacri percorsi verso
occidente, da cui accedere ai mondi superiori, ai templi della luce e della vita
eterna.
Così quando i primi cristiani cominciarono a convivere con gli uomini dei
Pirenei, capiscono che questi già hanno profonde tradizioni e parlano di un
sacro percorso, di un campo della stella al quale si arriva tramite un lungo e
faticoso cammino, che è necessario percorre per raggiungere il Regno
dell'Immortalità.
Tali credenze risultarono impossibili da sradicare e furono sistematicamente
cristianizzate da due precisi ordini religiosi, quello di Cluny e l'Ordine del
Tempio che, a partire dall'anno mille, gestirono la costruzione di tutti i
templi cristiani della regione e la trasformazione di tutti i simboli sacri
degli antichi culti in soggetti integrati nella nuova cultura cristiana.
Così gli antichi simboli della stella, la conchiglia, la zampa d'oca, il corvo,
il lupo e il cane, si trasformarono in simboli appartenenti al pellegrinaggio
cristiano. Essi permangono, se pur contraffatti e nascosti, immortalati nella
pietra delle cattedrali,scolpiti da sapienti mani di mistici Artisti che,
sventandone il totale oblio, li celarono tra i simboli della nuova dottrina,
permettendo agli arditi e sapienti Filosofi di ritrovare l'antica via del
Ritorno. Commenta Fulcanelli:
"Il nostro viaggiatore, senza alcun dubbio, ha camminato a lungo; eppure il suo
sorriso esprime a sufficienza, quanto sia felice e soddisfatto di aver compiuto
il suo voto. Perché la bisaccia vuota, il bastone da pellegrino senza zucca
indicano che questo degno figlio dell'Alvernia non si deve più preoccupare,
ormai, né del bere, né del mangiare. Inoltre la conchiglia fissata al cappello,
insegna speciale dei pellegrini di San Giacomo, prova ch'egli ritorna
direttamente da Compostella."
Verso la Materia Pura - La Porta dell'Uomo
Ciò nonostante, il raggiungimento della Stella Filosofica che risplende sul capo
del vittorioso Iniziato, deve essere completato dal viaggio di ritorno che
riserva non poche, ulteriori sorprese.
"L'arrivo a Compostela implica l'acquisizione della Stella. Ma il soggetto
filosofale è ancora troppo impuro per subire la maturazione. Il nostro mercurio
deve elevarsi progressivamente al supremo grado di purezza richiesta, mediante
una serie di sublimazioni che necessitano d'una sostanza speciale, prima
d'essere parzialmente coagulato in zolfo vivo."
Fulcanelli indica l'esistenza di due vie di ritorno, una umida, cioè marittima,
lunga, pericolosa, incerta e vana, se si compie il pur minimo errore, ed una
secca, o terrestre che, se pur più breve, veloce e sicura, viene celata da un
fitto mistero.
Se il lungo percorso del Camino de Compostela ha condotto il pellegrino fino al
glorioso suggello della Divina Sapienza permettendogli di attraversare la porta
degli Dei, di salire la scalinata del Palazzo di Zeus, e di ricevere dalle sue
stesse mani il dono supremo dell'immortalità, egli, ora, deve ritornare sui suoi
passi, compiendo il tragitto in senso inverso.
Altre prove dovrà affrontare il vittorioso pellegrino per affinare completamente
la materia originale che ora costituisce la sostanza della sua coscienza,
superare nuove insidie e tremende difficoltà per giungere dinnanzi alla porta
dell'uomo, rivelata al solstizio d'estate, nel preciso luogo in cui il
pellegrinaggio è iniziato, nel cuore del Golfo di Biscaglia.
Varcare la porta del nord sancisce la rinascita dell'uomo nuovo ed il ritorno
del Rinato, presso il mondo degli uomini, in terra.
Il viaggio di ritorno del nostro pellegrinaggio a Compostela è avvolto nel
mistero riservato a coloro che raggiungono il beato Campo Stellare. E' un
viaggio impetuoso ed implacabile nell'Amore che possiede la creazione e che
possiede l'uomo; è il viaggio di coloro che hanno un così grande tesoro da
portare in dono, e che possono penare così grandemente per esserne degni, da
veder morire le proprie più intime certezze, come amici che ci abbandonano
proprio nell'ultimo passo, prima di arrivare alla meta.
Ci stupisce l'Alchimista, per l'ultima volta prima di tornare nel silenzio della
notte, a scrutare tra le stelle, le misteriose strade della nostra patria
celeste mai dimenticata.
"Tutti gli alchimisti sono obbligati ad intraprendere questo pellegrinaggio.
Almeno nel senso figurato, perché si tratta d'un viaggio simbolico, e chi
desidera trarne profitto non può, fosse anche per un solo istante, abbandonare
il laboratorio. Costui deve, giorno e notte, restare sulla breccia. Compostela,
città emblematica, non è affatto situata in terra spagnola , ma nella stessa
terra del soggetto filosofico. Sentiero aspro e gravoso, pieno di imprevisti e
di pericoli. Strada lunga e faticosa è quella attraverso la quale il potenziale
diventa attuale e l'occulto manifesto! "
(1)
Leys Lines
Ley lines, o Leys, sono allineamenti di antichi siti che si estendono attraverso
il territorio. Antichi siti o luoghi sacri possono essere situati su una linea
retta ad uno o due o diverse miglia di distanza. Una ley può essere identificata
semplicemente da l'allineamento di siti precisi o puo essere visibile sul
terreno per tutta o una parte della sua lunghezza dai resti di una antica
traccia.
Ley Lines furono 'riscoperte' il 30 Giugno 1921 da Alfred Watkins il quale
unendo studi cartografici a personali e geniali intuizioni elaborò una precisa
teoria.
Watkins suppose che queste tracce in linea retta, o ley lines come le chiamò fin
dall'inizio, erano i resti di preistoriche strade commerciali. Egli associò le
ley lines con il Dio Greco Hermes (il Romano Mercurio,il Norvegeve Odino) che fu
il dio della comunicazione e dei confini, il messaggero alato, e la guida per i
viaggiatori su sconosciuti sentieri. Fu l'occultista Dion Fortune nella sua
novella del 1936 "Il dio dal piede di capra", a inventare o intuire che le ley
lines erano "linee di potere" collegamento di siti preistorici.QUalche anno
dopo, fu suggerito che le Ley lines seguivano linee di energia cosmica nella
terra e potevano essere individuate tramite la rabdomanzia. Dal 1960 le leys
lines sono strattamente connesse al fenomeno Ufologico. Nel 1969, le leys lines
sono state studiate da John Michell, che le discusse nel contesto dello studio
sulla geomanzia.
(2)
Eclittica
In astronomia, il cammino circolare apparentemente descritto dal Sole sulla
sfera celeste, nel suo moto relativo intorno alla Terra. Il piano dell'eclittica
interseca l'equatore celeste, cioè la proiezione dell'equatore terrestre sulla
sfera celeste, formando con il piano equatoriale un angolo pari circa a 23° 27'
8''. Questa inclinazione, nota come obliquità dell'eclittica, si mantiene
approssimativamente costante per periodi di milioni di anni, benché al momento
attuale stia diminuendo al tasso di 48 secondi d'arco per secolo, e continuerà a
diminuire per molti millenni ancora, fino a diventare di 22° 54'; quindi
riprenderà ad aumentare.
I due punti in cui l'eclittica interseca l'equatore celeste sono detti nodi o
equinozi. Ogni anno, il Sole passa nel punto dell'equinozio vernale (di
primavera), cioè nel nodo ascendente, intorno al 21 di marzo, e nel punto
dell'equinozio d'autunno, ossia nel nodo discendente, intorno al 23 settembre. I
punti dell'eclittica più lontani dall'equatore celeste sono invece detti
solstizi, d'estate e d'inverno, e si trovano circa a metà tra i due nodi. Il
Sole giunge ai solstizi, rispettivamente, intorno al 21 giugno e al 22 dicembre.
I nomi di questi quattro punti corrispondono a quelli delle stagioni che
iniziano nell'emisfero Nord nelle date relative. Poiché il piano dell'equatore
celeste ruota rispetto all'eclittica con un periodo di circa 25.868 anni, gli
equinozi non sono fissi ma compiono un moto noto come precessione degli
equinozi. Come conseguenza di ciò le carte celesti devono essere periodicamente
corrette in modo che sia possibile determinare la vera posizione di una stella
in un dato momento.
L'eclittica rappresenta il cerchio fondamentale in un sistema di coordinate
celesti detto sistema eclittico. La latitudine celeste viene misurata verso nord
e verso sud rispetto al piano dell'eclittica, mentre la longitudine celeste è
misurata verso est e verso ovest rispetto all'equinozio di primavera.
|