LA VITA SI
RIFUGERA' IN UN SOL LUOGO
La Croce Ciclica di Hendaye ed il transito del X°
Pianeta
Un Monumento misterioso
I Baschi sono un popolo con una storia assolutamente straordinaria.
Ricerche parlano di questa particolare popolazione, contraddistinta
da una lingua antica e magica e da una morfologia genetica peculiare,
presenti nei territori del golfo di Biscaglia fin dal Paleolitico
Inferiore.
Attualmente i territori abitati dalla popolazione basca sono in gran
parte amministrati dal Governo Spagnolo a sud ed ovest e, per meno di
un terzo, dal Governo Francese a nord/est. Hendaye è l'ultima città
basca francese prima del confine con la Spagna, segnato dall'estuario
del fiume Bidasoa e dai Pirenei, che qui finiscono, dinnanzi alla
maestosa distesa dell'Oceano Atlantico.
La parte medievale della città basca si trova sulla cima di una
collina da dove si gode di una buona vista della sottostante Baia di
Chingoudy e del fiume Bidasoa a Nord ed Ovest, con l'impressionante
scenario delle pendici dei Pirenei ad Ovest, Sud ed Est.
Nel centro della città, accanto alla Chiesa di S.Vincenzo, si trova
una Croce Ciclica che fu eretta nel tardo '700 da un gruppo di
sconosciuti iniziati che si crede ancora vivano nelle vicine zone di
montagna. La Croce ornava, un tempo, il cimitero e solo nel 1842 fu
spostata vicino alla chiesa, nel luogo dove si trova ancora oggi.
Il monumento è misterioso. Reca una quantità di simboli scolpiti in
bassorilievo che magnetizzano l'osservatore e lo introducono in un
percorso ermetico di lettura e di interpretazione. La sensazione è
quella di addentrarsi in un territorio arcano, delineato da archetipi
simbolici che rivelano Tempi, eventi apocalittici e misteri del Cielo
e della Terra. Sembra che la Croce di Hendaye si rimasta
relativamente sconosciuta fino a quando furono pubblicate, negli anni
'60, le ricerche condotte nei decenni precedenti da Fulcanelli,
misterioso alchimista parigino, ricercatore e scrittore prolifico e
geniale, scomparso successivamente in circostanze altrettanto
misteriose. Egli non solo notò la Croce Ciclica nei Paesi Baschi ma
la mise in evidenza come un importante monumento esoterico europeo e
ne tradusse parzialmente i simboli, ponendo in risalto un particolare
aspetto del complesso sistema simbolico, come un esoterico messaggio
latore di eventi finali ed apocalittici.
Ad un primo sguardo il monumento si divide in tre componenti
fondamentali: la croce superiore, la colonna o pilastro e la base di
piedistallo. La croce superiore ha tre componenti simboliche, il
pilastro è un simbolo in se stesso e la base ha quattro simboli per
un totale di otto immagini.
Le tre componenti simboliche della croce superiore sono l'iscrizione
INRI, due X posizionate una sopra l'altra e la misteriosa scritta in
latino:
O C R U X A V E S
P E S U N I C A
Che sta per: O CRUX AVE SPES UNICA (Ave O Croce, unica speranza) -
con un grossolano errore nella posizione della lettera S che
insospettisce alquanto l'osservatore avvezzo ai significati ed alle
tecniche della Kabala esoterica e dell'Alchimia.
I quattro simboli della base devono essere presi come componenti di
un'unica struttura simbolica.
Le immagini sono, iniziando ad est in senso anti-orario:
1) una stella ad otto raggi,
2) una mezza luna con un occhio e lineamenti di viso umano,
3) un adirato o terrorizzato volto solare con occhi cerchiati che
escono dalle orbite, bocca tirata in una smorfia di rabbia o terrore;
il volto è circondato da 16 grandi raggi alternati a 16 raggi più
piccoli all'interno di un cerchio che li contiene. L'intero cerchio
solare è circondato da 4 stelle, poste negli angoli del rettangolo e
inclinate in modo che il loro asse diagonale incroci nel centro il
volto solare,
4) un ovale che riempie l'intero spazio del rettangolo e contiene una
croce con quattro A all'interno. Le A sono insolite, con un piccolo
angolo opposto annidato nel vertice di ogni A, invece che l'usuale
barra orizzontale.
Il pilastro ci offre un'immagine di unificazione e quella di
meridiano, simbolo in se stesso, spazia attraverso tutte le scale di
interpretazione.
Simbologia esoterica
A questo punto ci rendiamo conto di trovarci di fronte ad un
massiccio messaggio cifrato che chiede con urgenza di essere svelato,
come fosse appesantito da un grave fardello da cui liberarsi e di cui
noi, ci faremo carico, facendoci aiutare e guidare in questo duro
cammino da coloro che si sono addentrati prima di noi nel fitto bosco
della conoscenza esoterica, riservata agli Iniziati della Sacra
Scienza.
La Croce Superiore
1) L'iscrizione INRI, lato est - L'immagine ci introduce direttamente
nella tradizione Alchemica Rosacruciana. Come Fulcanelli ci dice,
questa iscrizione può essere interpretata come una delle massime
chiavi dell'Alchimia: Igne Natura Renovatur Integra o "La Natura
è rinnovata integralmente nel Fuoco." Altre interpretazioni
leggono Igne Nitrum Raris Invenitum o "La Lucentezza è
raramente trovata nel Fuoco".
Queste lettere furono considerate le 'Parole Chiave' e sottoposte da
Weidner e Bridges, (di loro è un recente approfondito studio della
Croce di Hendaye) ad un genere peculiare di gnostica ed analisi
kabalistica. Il primo simbolo indica chiaramente un percorso tra
vita/morte/resurrezione/nuova vita, che è collegato ai misteri della
luce, il fuoco dove la lucentezza può essere trovata e la
rivoluzione del ciclo precessionale causato dal ribaltamento
dell'asse terrestre.
2) La doppia X - Nel punto più alto della croce, sul lato opposto a
quello dove si trova l'iscrizione INRI e sopra l'iscrizione latina,
si trovano due X posizionate una sopra l'altra. La prima impressione
è quella del numero romano venti scritto verticalmente.
Weidner e Bridges sottolineano l'evidente connessione con la Carta XX
dei Tarocchi, il Giudizio Finale.
Fulcanelli scrive nel suo 'Le Dimore Filosofali' (ed.Mediterranee,Roma,1973,p.205):
"..La X significa anche il sale ammoniaco dei saggi, o sale d'Ammone
(ammoniakòs) cioè dell'Ariete, che un tempo veniva scritto con
maggior veridicità, harmoniac, perché realizza l'armonia
(armonia,riunione), l'accordo tra l'acqua e il fuoco, perché
mediatore per eccellenza tra il cielo e la terra, lo spirito e il
corpo, il volatile e il fisso. Ed ancora è il Segno, senz'altro
attributo, il sigillo che rivela l'uomo per mezzo di alcune linee
superficiali, le virtù intrinseche della prima sostanza filosofale.
Infine la X è il geroglifico greco del vetro, materia pura tra
tutte, ci assicurano i maestri dell'Arte, e quella che più si
avvicina alla perfezione...".
3) L'iscrizione Latina - il grossolano errore che reca l'iscrizione
non induce a sviluppare complessi sistemi di analisi ma a cercare
nella semplicità del messaggio, veicolato sapientemente da un così
evidente errore grammaticale.
Fulcanelli diede importanza alla lettera S : "La lettera S, che
prende in prestito la forma sinuosa del serpente, corrisponde al khy
(x) della lingua greca e ne assume il significato esoterico. E' la
traccia elicoidale del sole giunto allo zenit della sua traiettoria
nello spazio, il tempo della catastrofe ciclica. E' un immagine
teorica della Bestia dell'Apocalisse, del drago che vomita, nei
giorni del giudizio, il fuoco e lo zolfo della creazione
macrocosmica. Grazie al valore simbolico della lettera S, messa in
posizione errata a bella posta, comprendiamo che l'iscrizione deve
essere tradotta in linguaggio segreto, cioè nella lingua degli Dei,
o quella degli uccelli e che si deve scoprire il significato per
mezzo delle regole della Diplomazia...- Fulcanelli continua rivelando
la filosofica lettura dell'iscrizione - 'E' scritto che la vita si
rifugi in un sol luogo', apprendiamo cioè che esiste un paese nel
quale la morte non toccherà gli uomini, quando sarà il terribile
momento del duplice cataclisma. Tocca a noi cercare, poi, la
posizione geografica di questa terra promessa, dalla quale gli eletti
potranno assistere al ritorno dell'età dell'oro."
A questo proposito, lo studioso francese Jules Boucher scrisse nel
1936: "Questa croce, contrassegnata con la X, ci mostra una
sorta di rebus. E' l'Artista che moltiplica le figure affinché il
suo emblema possa parlare. Scrutando con gli occhi dello spirito
l'iscrizione "O CRUX AVE SPES UNICA" , i Cabalisti
trovarono , molto esattamente e senza possibilità di errore,
l'indicazione precisa del punto del globo che non sarà toccato dalla
prossima catastrofe (inversione dei poli), dal prossimo
sovvertimento.
Bisogna tenere presente che la parola "rovesciamento"
significa inversione della sfera, inversione della sfera terrestre.
Vale a dire che il polo nord diventerà il polo sud e inversamente,
quando il sole che divora (sole nero) arrivato al punto culminante
della sua corsa, marcerà in senso inverso, guardando lo stesso senso
di rotazione."
Il Pilastro
Questo simbolo in se stesso unifica l'intera visione. Esso è la
colonna vertebrale del mondo, l'albero del mondo e l'albero della
vita nello stesso tempo. Gli Egiziani lo videro come lo Djed o Zed,
la spina dorsale di Osiride, l'asse polare del pianeta e del
meridiano galattico.
Lo Djed è una torre, rappresentante stabilità, continuità e
rigenerazione. La Festa dell'Innalzamento dello Djed risale ad oltre
5000 anni - come cita il Libro Egiziano della Morte che identifica lo
Djed sia come la colonna dorsale di Osiride sia come supporto e
colonna dorsale dell'Universo. Storicamente, lo Djed fu innalzato nei
tempi cruciali di transizione tra i cicli, evocando luce e stabilità
e per disperdere l'oscurità e il disordine. Secondo i testi del
Tempio di Horus a Edfu, lo Djed servì al suo eccelso scopo e rivelò
il suo supremo mistero alla fine di ogni età del mondo e all'inizio
di un'altra.
Lo Djed è il supremo simbolo di unificazione di tutte le polarità,
esso connette alla trascendente realtà dell'Uno. Esso simboleggia
l'asse micro e macrocosmico. Come l'Asse Cosmico, lo Djed è il
"cilindro", la colonna di luce che collega la Terra alla
Stella Polare. Esso rappresenta stabilità perchè allinea il Polo
Nord della Terra con il punto fermo nella volta celeste.
Oltre la Stella Polare si trovano i reami degli Dei e più alte
dimensioni dell'Essere. Nel microcosmo, dentro di noi, l'asse umano
è la colonna spinale, il tunnel spazio-temporale attraverso il quale
il grande trasferimento può avvenire, la colonna di luce che
connette la materia pesante alla pura Consapevolezza, nella Corona
alla sommità del capo.
Lo Djed è quindi il mezzo di trasferimento fisico per l'esistenza
superiore, per la liberazione nel reale e la vita eterna, la
scalinata della Resurrezione per gli Eletti.
Sappiamo anche che gli Dei Egizi e Sumerici costruivano Torri Djed
atte al trasferimento sul loro pianeta di Origine. Un eccezionale
esempio è lo Djed presente all'interno della Grande Piramide del
complesso di Giza.
La Camera del Re è il cuore della struttura Djed della grande
Piramide e sembra essere una sorta di camera orgonica da cui spiccare
un grande balzo nell'infinito. Una camera di straordinaria potenza
atta a catalizzare ed esaltare le natura cosmica insita nella
struttura genetica dell'essere umano, innalzare nuovamente la Torre
di Osiride nella colonna spinale dell'uomo e di trasferirlo sul piano
celeste della sua più elevata consapevolezza.
La Base o Piedistallo
La sequenza di simboli rappresentati sui quattro lati del basamento
ci conduce attraverso drammatici eventi di natura cosmica.
La Stella, emblema messianico dell'avvento celeste. La Luna che è
intuizione, ispirazione come anche conoscenza; l'Artista ha scolpito
la Luna con un profilo umano e un occhio di fronte come nelle
figurazioni egizie. Si sa che gli Egizi non rappresentavano mai
l'occhio di profilo, l'occhio ci indica anche la visione nell'oscurità,
cioè la conoscenza segreta che, in questo caso contempla il mistero
della fine dei Tempi. Il Sole terrorizzato e con gli occhi fuori
dalle orbite il che lascia intuire mutazioni degli equilibri orbitali
dei pianeti del sistema solare. L'ovale con le quattro A,
identificato da Fulcanelli come il Giudizio Finale dell'Arcano
Maggiore XX dei Tarocchi.
Tra i quattro, quest'ultimo simbolo appare il più misterioso. Non
tenteremo ora, ulteriori letture oltre a quella del maestro
Fulcanelli, sebbene questo simbolo sarà per noi, l'origine di un
nuovo percorso di interpretazione.
Conclusioni
A questo punto abbiamo raccolto una discreta quantità di
informazioni per poter delineare un nostro paradigma, coordinate per
la mente, un'indicazione di percorso, un segnale sul sentiero, una
profezia e forse, una sacra via d'accesso a misteri del tempo,
rimasti finora, inviolati.
Riteniamo fuorviante tentare di estrapolare una data dal Monumento di
Hendaye in quanto vengono profetizzati eventi comunque troppo grandi
per uomini quali siamo. Riteniamo più importante comprenderne il
messaggio simbolico e giungere a indicazioni più approfondite.
La Croce Ciclica di Hendaye parla di un'unica terra, un solo spazio,
un solo luogo di questo pianeta dove si radunerà tutta la vita,
l'intera corrente vitale, la consapevolezza e l'intelligenza e dove i
viventi troveranno riparo nel tremendo e grandioso giorno del grande
atto finale.
Si evidenzia anche un modello elementale, vita/morte/rinascita/nuova
vita, che è collegato al ciclo precessionale ed il rinnovamento del
mondo attraverso il Fuoco.
Il sacro luogo indicato nel misterioso messaggio è evidentemente il
punto geografico dove la Croce Ciclica è stata eretta. Si tratta
della città di Hendaye, centro esatto del Golfo di Biscaglia, il
territorio occupato da migliaia di anni dall'etnia basca.
Sembra quindi che questo angolo di Europa affacciato sull'oceano
atlantico sarà, per i predestinati viventi, l'unico luogo protetto
dall'apocalittica purificazione nel Fuoco e dalla catastrofe cosmica
dell'inversione/inclinazione dei poli.
A provocare tali eventi sarà il passaggio di un corpo celeste, una
Stella con un'enorme orbita ellittica, simboleggiata dal Serpente di
Fuoco, un Serpente Celeste che porta ciclicamente terrore e
purificazione, morte e rinascita in tutto il sistema solare.
La Stella è il Decimo pianeta del nostro sistema solare,
contraddistinto dalla X superiore, il pianeta dell'attraversamento
conosciuto da Sumeri, Egiziani e da altre civiltà del passato
(Nibiru, Marduk, Horus-Set, Quetzal/coatl), il quale compie la sua
enorme orbita intorno al sole e quindi giunge al suo allineamento
ciclico con la Terra e con gli altri corpi celesti del sistema
solare, ogni 3600 anni circa. Le due X sovrapposte indicano un
allineamento che avverrà tra la X superiore, il Decimo Corpo
Celeste, la Stella dell'attraversamento, e quella inferiore, il luogo
sacro della radunanza della vita. Questo sarà anche il momento di un
particolare allineamento planetario rispetto al sole di quattro
pianeti, Marte e Giove da un lato e Venere e Mercurio dall'altro. A
simboleggiare l'apertura della Porta celeste.
Perché la vita si radunerà proprio in questo luogo? Cosa cela di
così importante il golfo di Biscaglia?
Il X° Pianeta, il Serpente Celeste troverà il suo Zenith
allineandosi sulla sua precisa immagine, riflessa sulla terra. Questo
luogo, dove la vita si rifugerà per scampare alla catastrofe, si
rivela così Ombelico della Terra, Meridiano del Mondo, rappresentato
dalla colonna del Monumento, che traccia l'asse di allineamento e
rappresenta lo Djed, spina dorsale di Osiride e Porta Stellare,
ovvero il sistema di trasferimento fisico verso la propria Origine.
La Croce Ciclica di Hendaye risponde alla nostra domanda e ci rivela
che che in questo luogo sacro, esiste una scala per l'ascesa al
paradiso superiore, che si rivelerà nel perfetto allineamento, a
congiungere la Terra con il Cielo, il Tempo all'Eternità, l'Uomo
alla sua Divinità Immortale. Il Monumento indica che, in questo
preservato luogo del pianeta, si trova una struttura Djed, in grado
di trasferire gli Eletti alla loro reale ed eterna esistenza. E che
sarà la colonna spinale di ciascuno di loro, la colonna spinale di
Osiride esaltata alla suprema potenza all'interno della Camera Reale,
a risalire la scalinata dell'essere, fino alle sue sorgenti celesti,
e ritrovare la perfezione dell'Origine. Il perfetto allineamento tra
il Serpente Celeste e lo Zed aprirà loro la Porta dell'Ascensione
nel Reale e l'Avvento della Stella di Fuoco sarà il giorno della
loro attesa liberazione.
Altro destino avranno coloro che resteranno. Il transito della Stella
segna la fine dei Tempi ed una ciclica rivoluzione del pianeta che
entrerà in una nuova era di esistenza e di manifestazione della vita
passando attraverso il Fuoco che porrà ogni cosa a completa
rigenerazione.
Ipotesi di lavoro
Non ci sono elementi sufficienti per comprendere come questo angolo
di Europa affacciato sull'oceano Atlantico possa essere preservato
dalla profetizzata purificazione nel Fuoco e da cataclismi planetari
come lo spostamento o addirittura l'inversione dei poli.
Né esistono, nei territori baschi, ritrovamenti archeologici
sufficienti anche solo per giustificare l'ipotesi dell'esistenza di
un monumento prediluviano come, o quanto meno simile, alla gigantesca
Torre Djed custodita dalla Grande Piramide.
Forse il Monumento di Hendaye cela ulteriori informazioni e possiamo
spingerci più avanti in questo sentiero fattosi ormai stretto e
tortuoso.
La nostra storia inizia con una Stella, una Stella di Fuoco che
ciclicamente ritorna. Essa percorre il suo viaggio ed incontra la
Luna, la conoscenza segreta riconosce l'Avvento del Serpente Celeste.
Il Sole, la mente razionale, ne è terrorizzato. Il sistema solare
rivoluzionato. E' il grande giorno del Giudizio Finale e la vita
trova rifugio in un sol luogo della Terra. Questo luogo è forse il
suo ombelico, il chakra vitale della terra che conduce al suo centro
solare e al suo paradiso interno. E' un luogo protetto, circoscritto,
un uovo filosofico che custodisce la materia primordiale. Essa è la
croce che occupa lo spazio incontaminato, il segno della Vita che
trova rifugio nell'Uovo.
Questo spazio sospeso, inviolato dal tempo e dalla mente degli
uomini, è suddiviso in quattro settori, quattro territori chiusi,
viventi e preservati. All'interno di ciascuno di loro si manifesta
una struttura rivolta verso l'alto, rappresentata dal senso
ascensionale di un energia che attinge dal basso e dall'interno per
innalzarsi e trasferirsi. Il grande giorno del Giudizio Finale è
anche il giorno di una grande partenza, del grande trasferimento.
L'ipotesi è che, nei territori baschi del golfo di Biscaglia,
esistano aree protette, spazi preservati atti a ricevere la vita che
qui, troverà rifugio. Il fatto che questi spazi siano assolutamente
delimitati e chiusi, quindi inaccessibili ai non eletti, estende
l'ipotesi alla loro natura iperdimensionale. Cioè che esistano in
questa area geografica della terra, degli spazi dimensionali ad alta
frequenza, non percepibili dalla sensorialità umana né soggetti
alle sue leggi fisiche, nei quali si trovino Torri Djed atte al
trasferimento fisico di coloro che scamperanno alla tremenda
purificazione.
L'immagine ci dice che in questo territorio esistono quattro spazi
delimitati, ciascuno dei quali dotato di una propria completezza ed
autonomia. Ciò nonostante essi compongono "un solo
spazio". Questo lascia pensare che, in altri luoghi sacri del
mondo esistano altri spazi ad alta frequenza, campi iperdimensionali
di Terra Reale, anch'essi dotati di Djed per il trasferimento,
considerati comunque appartenenti ad "un solo spazio", lo
spazio indivisibile della Sostanza Originale.
Naturalmente in questi straordinari spazi di 'Terra Reale' vi sono
degli abitanti, donne e uomini reali. I quali molto probabilmente
assistono dall'esterno al dramma temporale di questa civiltà
cercando di salvare il salvabile, guidando i predestinati verso lo
spazio reale.
Sono forse quegli stessi che hanno eretto la Croce Ciclica di
Hendaye, misteriosi iniziati che, si dice, vivano ancora, liberi dal
tempo, tra i magici pendii dei Pirenei.
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