Plutone in Capricorno
ovvero la trasfigurazione delle Forme

di Aracne 327

L’ultimo soggiorno di Plutone in Capricorno fu nel ciclo temporale che va dal 1763 al 1777 e il transito attuale, iniziato alla fine del 2009, durerà fino al 2022.

Nell’astrologia mondiale Plutone, con il suo lento moto, influenza profondamente l’inconscio collettivo portandolo a sperimentare situazioni ed eventi che hanno lo scopo di stimolare l’umanità stessa a trasformarsi, e in genere questo avviene tramite uno stato diffuso di crisi.

Essendo coinvolte in questa configurazione astrale anche le energie telluriche capricorniane, questo stato di crisi può essere anche di tipo materiale ed economico; il precedente transito di Plutone in Capricorno infatti fu caratterizzato da una crisi economica generalizzata e anche oggi Plutone, al suo ingresso nel segno, è stato annunciato da una nuova crisi economica mondiale.

Ma questi sono solo accenni ad una branca dell’astrologia che troverete facilmente nella rete, svolta più o meno in modo efficace.

La questione più interessante riguarda gli effetti individuali di questo transito, ed essi sono tali e tanti da meritare spazio nelle nostre considerazioni, qualsiasi carta astrale possediamo, dato che ognuno di noi ha in sé energie plutoniane da far emergere e di cui dover prendere coscienza nel corso della sua evoluzione personale.

 Plutone nel segno del Capricorno esprime tutta la sua natura infera, mistica e occulta, accompagnata però dal rigore della ragione e dello spirito; in effetti anche attingendo al mito, Plutone era associato all’abbondanza dei raccolti e veniva celebrato con grandi ritualità spesso caratterizzate da elementi erotici ed orgiastici e durante alcuni di questi i partecipanti cadevano in estasi attendendo l’entrata del fanciullo Brimo, simbolo dell’amplesso orgiastico. Brimo è un sinonimo di Pluto/Plutone e significa "terribile". Era venerato a Fere in Tessaglia nei culti orfici in cui Persefone era preminente, era il Santo Bambino della Dea la cui epifania è stata al centro dei misteri elusini. E’ molto interessante notare quindi come Plutone/Brimo fosse l’aspetto infantile di Plutone/Ade, colui che ha rapito Persefone e che l’ha poi incoronata come regina del mondo sotterraneo. E’ come dire che la Dea contiene tutti gli aspetti e le età del Dio, come Nuit contiene Hadit.

Quando le energie infere e ctonie di Plutone si congiungono con quelle capricorniane avviene un unione incredibilmente potente per l’aspetto eros/thanatos infatti; spesso le manifestazioni di questa “tensione” sono inesorabili, spingono a far morire degli aspetti di noi o del nostro mondo e a trarre dalle loro putrefazioni nuova linfa vitale. Imparare a considerare estasi questa fase al nero non è cosa semplice; educati ad evitare accuratamente ciò che non è solare, possiamo sentirci smarriti quando non addirittura terrorizzati. Eppure il senso di potenza che ci invade durante questa fase è indice di quanto stiamo realmente comprendendo del piacere e del potere nella nostra esistenza e del suo senso profondo.

Il Capricorno è segno saturnino, padrone delle forme e delle strutture, in questo senso la sua unione con le sotterranee energie plutoniane può indurre molti di noi a materializzare ciò che nel profondo era rimasto silente e inerte; il capro si fa visione concreta, creatore di illusioni da smascherare, abbattitore di trame celate, emblema di una libertà sofferta ma potentissima. Tutto ciò che nei tredici anni precedenti era apparso nella gioviale idealistica visione sagittariana sembrerà lentamente assumere caratteristiche più tangibili e la constatazione di ciò che è morto in noi e che ritenevamo cecamente invece vivo potrà essere devastante. Molti potranno sentirsi come catapultati in un girone dantesco, altri sentiranno sciogliesi le maglie delle catene che stringevano loro i polsi. Tutto dipende da quanto ognuno riesce a leggere dietro agli accadimenti della propria vita; questo non è un transito che perdona i superficiali né i bugiardi.

L’immagine che meglio rappresenta questo lungo passaggio plutoniano in terra rocciosa capricornina è  il minaccioso brontolio di un vulcano silente da secoli; l’eruzione non sarà improvvisa, la lava inizierà a scorrere piano piano lungo i pendii, senza grandi effetti, ma inesorabile, i fumi si alzeranno lentamente, fino a che ciò che era dentro uscirà fuori.

Crono Saturnos e Ade Plutone insieme sono una figura alquanto tenebrosa, sono due energie che rappresentano due archetipi potenti che non dispensano certo serenità; l’uno richiede impegno e tenacia, ma anche creazione di strutture ben organizzate e funzionali, l’altro impone il difficile ma necessario bilanciamento delle proprie viscere, dei propri istinti primari, ma anche l’acquisizione di potere personale consapevole. E’ un binomio che può causare molti morti ma anche una nuova trasmutata vita dentro e fuori di noi, o entrambe le cose.

Non è forse un caso che la famosa profezia che dovrebbe avverarsi il 21 dicembre 2012, in pieno solstizio, veda il sole entrare in Capricorno a soli otto gradi di distanza da Plutone, con tutte le valenze che ha questo numero; simbolo dell’infinito, il riflesso dello spirito nel mondo creato, dell’incommensurabile e dell’indefinibile. Indica l’incognito che segue alla perfezione simboleggiata dal numero sette. Incita alla ricerca e alla scoperta della trascendenza. Essendo un numero pari è formato dall’energia femminile e passiva. È il numero che simboleggia la morte, in termini di transizione, di passaggio,tutti valori plutoniani, infatti l’otto precede il numero nove che indica la nascita. L’otto è un numero ambivalente perché l’infinito è di natura positiva quando si collega all’illimitato, nel senso di apertura alla trascendenza, ma è di natura negativa quando l’infinito cade in un circolo vizioso di ciò che non ha fine. L’otto essendo la somma di 4+4, è un numero pragmatico che esalta la natura concreta e tangibile del numero quattro. Inoltre indica la legge, il rigore e la regola, valori capricorniani per eccellenza.

 Se ciò che accade in cielo accade dentro ogni uomo, allora aspettiamoci non tanto da quella data ma da questi anni fortemente segnati da Plutone in Capricorno, una trasfigurazione di tutte le strutture e le forme costruite dall’umanità ma anche e soprattutto un grande impulso interiore a  risvegliare il vulcano che dorme in noi.

Non dobbiamo avere paura, potrà sempre manifestarsi in noi un grande uccello purpureo con le sembianze a metà fra un’aquila e un airone che nella sua esistenza ciclica e nella capacità di rinascere dalle proprie ceneri era stato conosciuto come Fenice e venerato persino dagli antichi Egizi presso i quali  si chiamava Bennu.

Buona trasmutazione dunque!