La porta del subconscio 

di Carlo Barbera

“Taken”, sì.

Anch’io sono un “preso” dagli alieni.

Lo so che come me ci sono uomini, donne e bambini in tutto il pianeta.

E’ come se sentissi un legame profondo, viscerale, che mi unisce a tutte queste creature, toccate da qualcosa di misterioso, di ancestrale. Un abisso stellare di perfezione e silenzio, che inghiotte ogni cosa. Questo ho visto quando ho aperto gli occhi in mezzo a Loro, nel Maggio del 1984.

Già, sono passati più di vent’anni. “Ti abbiamo analizzato la gola…perché ti servirà molto la voce” pensò il piccolo alieno macrocefalo e dai grandi occhi a mandorla che mi fissava con molta attenzione e con una certa perplessità. 
Poi, quando mi svegliai nel letto, madido di sudore, con uno scatto mi alzai agitatissimo, come se emergessi da un pozzo profondo.
Sono convinto oggi che quel pozzo fosse il mio subconscio.

Così vorrei fornire una chiave, per coloro che hanno vissuto un’esperienza analoga alla mia, che possa aprire, anche per loro, una porta verso la comprensione reale dell’esperienza che hanno vissuto e delle possibilità che ne derivano.

Negli anni successivi entrai nuovamente in quel pozzo, guidato dalla mano sicura di maestri non umani, conobbi l’oscurità nella quale mi abituai a stare, incontrando uno dopo l’altro, dopo averli evocati, i demoni più nascosti, gli incubi banditi dalla mente cosciente degli uomini.
Imparai a dissolverli riconoscendone la vacuità e a reintegrarli nella mia mente, sorgente dalla quale avevano avuto origine come una proiezione. 
Imparai a godere dello spazio senza confini, del tempo senza limiti, nell’estasi del corpo divenuto coscienza pura, imparai a lasciarmi precipitare abbandonato come un figlio nel grembo oscuro della Dea madre. Così ho visitato mondi interni e dimensioni e vita che pullula in ogni dove.
Poi, un giorno, credo di essere arrivato in fondo a quel pozzo, fino a toccare qualcosa di straordinario e di sconvolgente.
Era. Una materia viva. Come viva non è alcuna cosa, sulla Terra.
Era. La Vita che potevi toccare. Era l’Armonia perfetta che esplode nell’attimo, senza tempo, senza spazio, della dimensione trascendentale del “qui e ora”.
Era una parete, forse di roccia, radiante, potente e scintillante. Toccai con la mano quella sostanza viva. Fu così che decisi di rendere reale il sogno, eleggendo a Realtà quel mondo che si manifestava dentro e fuori di me, facendo il mio corpo di quella stessa materia vivente, mutando in forma, assumendo attributi divini e animali.
Divenni sovrano del mio mondo, una nuova stella accesa nel firmamento celeste per unirsi al coro dell’Assoluto.

Quanti alieni ho incontrato in quel mondo? Molti, moltissimi, compreso me stesso. Un me stesso molto più anziano, più evoluto, più saggio e più felice. E’ lui che invoco quando apro la Porta dell’Universo Reale innalzando il Lampo di Luce di Nodens, il Dio del Profondo.
Sono un Re infatti e un Dio, Libero e Potente. E dal fondo dell’Abisso mi innalzo nel mio lampo di Luce e trasmuto in materia vivente i dieci loti del mio corpo, che contengono le dieci virtù divine e i dieci demoni del desiderio.
E’ il risveglio, l’unione appassionata fra essi, in ogni Zona di Potere attraversata dal Lampo di Luce di Nodens, a rivelare gli undici gradi di Nu-Iside, che regolano le leggi della creazione e dell’evoluzione del mio universo, formulati della Freccia della dea Nuit nella sua discesa verso l’Abisso.
L’unione appassionata fra essi, alla sommità della testa, nell’undicesimo centro transplutonico della Coscienza Non-Duale, apre la Porta Dimensionale.

Cos’è la Porta Dimensionale?

Una risposta a questa domanda, da me ripetutamente rivolta a Loro nei nostri Contatti è: “La Porta Dimensionale sei tu”.
Una risposta tanto enigmatica quanto pericolosa, perché rivolta a me in modo personale, come se essi riconoscessero nella mia persona qualcosa che invece a me è ovviamente sfuggito per molti anni.
In ogni caso, la
Porta Dimensionale è anche una manifestazione di luce, di cui esiste una documentazione fotografica, e che è stata indicata come una manifestazione esterna e visibile (almeno dall’apparecchio fotografico) in stretta relazione con la Porta Dimensionale interna che si realizza nel raggiungimento di quello stato di super-coscienza, estatico e non-duale, dell’unione appassionata dei due principi opposti. Uno stato di coscienza che rende possibile il contato con altre dimensioni e con entità, ma rende soprattutto possibile l’accesso e la completa immersione in campi dimensionali dove interagire, muoversi e operare nel proprio universo magico.  


La Porta dimensionale sono io? Certo, perché affermo di aver raggiunto tale stato di coscienza, affermo di aver toccato quella materia vivente e radiante, trovata nel punto più profondo di me, e di esserne divenuto parte. Sono io, come lo possono essere tutti coloro che raggiungono una tale consapevolezza di sé e del proprio universo interiore.
Naturalmente ognuno troverà la propria via, il proprio metodo per risvegliare in sé quell’energia cosmica, potente e misteriosa, che giace sepolta sotto la coltre delle nostre paure e dei nostri incubi.
E questo anche è diritto di ognuno.
Alcuni uomini, si sa, vogliono negare tali diritti. E violano, loro sì, e non da ora, la libertà dell’essere, aggiungendo nuovi incubi e generando nuovi mostri nella mente degli uomini.

Ma questo è un altro discorso e forse, minacciati come siamo nella nostra libertà, la cosa più urgente da fare è appunto quella di trovare una via di uscita, che sia anche una via di fuga verso una dimensione più “umana”, dove poter vivere in pace la nostra realtà, e crescere e costruire insieme un mondo dove ognuno sia sovrano e dio del proprio universo, una stella nel firmamento in armonia con le altre stelle.
A volte credo fermamente che abbiamo bisogno di un’oasi, un’isola mediamente piccola e sufficientemente lontana dal “mondo”, uno spazio autonomo, dal punto di vista dell’esistenza naturale, dove poter pensare, amare, lavorare, vivere liberamente, senza costrizioni e ricatti, senza schiavitù. O almeno un po’ più leggermente.
Uno spazio sufficientemente armonico ma soprattutto un luogo di potere, un luogo sacro e radiante, un chakra nel corpo vivente della Dea, dove poter guarire, liberarsi, risvegliare l’identità cosmica e multidimensionale che noi tutti siamo.
E’ un’utopia sicuramente, o un sogno. Ma, come ho detto, già un tempo ho scelto di rendere realtà il sogno.
Una nuova vita, per me, e per molti di coloro che hanno avuto, in un modo o in un altro, contatti con entità extraterrestri, è ora davvero il sogno più grande.

Ed è un invito ed un augurio che porgo a quanti hanno voluto comprendere le mie parole.