VERSO LA
RESISTENZA GLOBALE
L’intera umanità è vittima di un gigantesco
inganno, perpetrato da millenni, da una logica di sopraffazione che
si tramanda e si rinnova.
I regni, i governi, gli imperialismi della storia antica e moderna
sono la risultante umana di un potere oppressivo che trascende
l’umana comprensione, gli snodi logistici e repressivi
dell’impero globale.
Le religioni sono gli istituti di controllo, manipolatori della mente
umana, inquisitori del libero pensiero, carcerieri della coscienza.
I colossi finanziari e gli istituti bancari gli esecutori del
ricatto, i guardiani della sottomissione, i sicari assassini dei
popoli.
Gli eserciti il ruggito della follia imperialista, la feroce
masturbazione del più idiota degli dei.
Le democrazie sono gli istituti di pena, dove si consuma per
l’intera esistenza la condanna dell’originale
"peccato".
Dove si annichilisce la libertà e la verità con il sopruso e la
menzogna.
Le tirannie sono le valvole di sfogo su cui consolidare la
globalizzazione democratica. Una enorme quantità di esseri umani
vivono privi dei più elementari diritti civili e politici. Alla
logica della globalizzazione vengono assoggettate una quantità di
minoranze etniche che subiscono la privazione del diritto alla
propria libertà ed alla auto-affermazione della propria sovranità.
In questo momento, più che in altri, queste minoranze costituiscono
una carica esplosiva ed eversiva per la costituzione dell’ordine
globale. E come tali vengono sistematicamente represse o schiacciate
da ingranaggi di guerre internazionali.
E’ un meccanismo che regge, e tutti noi, donne e uomini di questo
pianeta, conosciamo la solidità e l’aspra durezza di questa
prigione.
La realtà è che la nostra terra così rigogliosa di vita, il nostro
pianeta incantato di bellezza e magia è stato occupato da una forza
ostile alla bellezza, alla vita.
E questa umanità così forte, passionale, eroica colonia di enzimi
nell’universo, è stata assoggettata da una forza tremenda,
antichissima e feroce.
Una forza che ha occupato la sua coscienza, ha posseduto la sua
genetica e la sua mente.
E che ha costruito un mondo di oppressione e schiavitù, nel quale
sembra mantenersi in vita e autoriprodursi.
Come se in casa nostra vivesse un intruso, a nostra insaputa, e la
facesse da padrone.
In questo senso, in quanto uomini privati della libertà e della
sovranità, abbiamo il diritto e il dovere di resistere a chi ci
opprime, e lottare per riconquistare la nostra sovranità, di
individuo, di popolo, di umanità nella nostra terra.
Sulla base di questo ragionamento tutti gli uomini sul pianeta sono
privati della libertà e tutti gli uomini, prendendo coscienza di
questa condizione, hanno il diritto di lottare, con i mezzi loro
concessi dalle condizioni storiche, ambientali e dal grado di
coscienza che essi hanno sviluppato.
Come del resto infinite varianti può assumere il processo di
oppressione, di negazione dei loro fondamentali diritti.
Ma "questa" lotta si inserisce in un contesto
"virtuale", una realtà illusoria che la nostra stessa
mente produce. Il conflitto non troverà una risoluzione senza
considerare che il proprio personale conflitto di individuo e di
popolo è solo un’espressione del conflitto globale e del grande
inganno. La lotta per qualsiasi libertà non troverà vittoria senza
la consapevolezza che la globalizzazione scaturisce da un’unica
logica occulta, e che essa mantiene e sviluppa il proprio programma
di dominazione da millenni, e che ha totalmente deformato la nostra
esistenza, non solo la nostra società ma prima di tutto la nostra
mente, la nostra coscienza.
Ha alterato geneticamente i codici mentali della dimensione nella
quale l’uomo ha coscienza di esistere, senza essere cosciente che
per tutti gli uomini, è in realtà, una prigione. L’essere umano
stesso è un’immagine virtuale del suo vero sé e la stragrande
maggioranza delle componenti della nostra psiche, della nostra
conoscenza e della nostra coscienza sono illusorie, virtuali.
Su questa base la resistenza diviene un atto risolutivo, azione
singola e collettiva di cosciente ribellione agli occulti registi ed
al loro inganno globale.
Con le armi della consapevolezza si possono scardinare i recinti
della nostra mente che impongono limiti, ricatti e condizioni alla
nostra libertà, che si traducono nei recinti imposti
dall’oppressione e dalla repressione dei governi imperialisti. Da
qui formulare delle linee di azione consapevole ad alto potenziale
risolutivo.
Azioni che sviluppando la carica umana rivoluzionaria non siano
cieche, inconsapevoli, vittime cioè delle prime portanti di
condizionamento, quelle che si trovano nella nostra mente e che
definiscono per noi i connotati del "reale".
E se da una parte la lotta si traduce in azioni di popolo, in
militanza politica di opposizione, resistenza e proposta alternativa,
dall’altra si esprime nel raggiungimento di stati di coscienza tali
da sfidare le stessi leggi del "reale" su cui questa
esistenza di uomini schiavi è costruita.
Su questo potere sembra costituirsi l’azione di resistenza globale
di una rete internazionale di uomini e donne che operano per mezzo di
facoltà mentali e poteri della coscienza. Nonché di una particolare
tecnologia a dir poco avveniristica.
Un magico collettivo di iniziati dall’origine misteriosa che
genera, coordina e connette le singole realtà di resistenza e di
lotta sul pianeta.
Che opera con la massima autorevolezza e con la più incisiva
decisione per determinare la liberazione dell’umanità.
Essi sono l’origine e la meta di tutte le rivendicazioni, di tutte
le istanze di libertà, di indipendenza, di sovranità di ogni popolo
sulla terra.
La loro operazione mira a determinare le cause storiche di una
resistenza globale fondata sulla consapevolezza della realtà e sulla
attenta comprensione degli inganni virtuali nei quali la coscienza
degli uomini è prigioniera. Nonché a determinare negli individui e
nelle masse le condizioni interiori di ribellione, e quelle sociali
di resistenza, che permettano al più elevato numero di uomini e
donne di sottrarsi al condizionamento del controllo globale e di
generare focolai di liberazione e di autodeterminazione.
Entrare in relazione con questo nucleo operativo ad alto potenziale
significa spingersi oltre il confine del "reale", in quella
"terra di mezzo" nella quale essi vivono, una parte di loro
immersi coscientemente nella dimensione virtuale, l’altra priva di
limiti e prigionie, presente e viva al di fuori da questo spazio e da
questo tempo. Nella dimensione delle nostre potenzialità di uomini
liberi e coscienti, verso la quale la nostra coscienza deve emigrare,
abbandonando per sempre l’illusione, la schiavitù e la morte.
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