Vodoun
di Aiwass418
La parola “Voodoo” è
un termine artificiale per le religioni Afro-Americane di
Haiti. Per tali culti sono stati coniati molti termini
differenti, più o meno discreditati, Hoodoo, Voudoun, Vodoun,
Voudou, Voudu.
Useremo qui il termine Vodoun per riferirci in modo specifico
al culto Haitiano ed a quello originario Africano.
Santeria è la religione magica praticata nei Carabi Spagnoli e
derivata dalla tradizione Africana Yoruba, Obeah è la forma di
culti ritrovati nelle Indie Occidentali Britanniche, e il
Candomble è il culto Brasiliano.
Al di la delle ovvie differenziazioni essi sono tra loro
abbastanza simili da non essere distinguibili dall’esterno.
Le tradizioni religiose di popolazioni provenienti dai regni
di Dahomey, Yoruba, Ashanti, Mandino
e Congo ed appartenenti a molte tribù tra le quali
Arada, Ibo, Nago, Mayombes, Mines,
Fons, si fusero ad Haiti con altre tradizioni Africane,
con elementi della tradizione esoterica Europea, con Magia
rituale e con il Cristianesimo, creando una fede unica
sopravvissuta alle peggiori persecuzioni. Sebbene ciascuna di
queste tradizioni Africane avesse il proprio pantheon di deità
e il proprio particolare sistema di credenze, ad Haiti tutte
ritrovarono e compresero gli elementi comuni, ed espandendo la
loro conoscenza allo spirito del mondo, le loro pratiche si
sono evolute nel sacro sistema del Vodoun. |
Sacerdote Vodoun in un Ospedale di
Guarigione
nel Togo (Africa occidentale) |
Gli Africani assorbirono anche
alcune credenze e pratiche degli indiani nativi, ritrovarono gli
elementi comuni e si resero conto che essi conoscevano e
comprendevano gli spiriti di questa nuova terra. Il nome Azacca
per esempio, un Loa della fertilità e dell’agricoltura, è
derivato dalla cultura indiana del mais; i Loa venivano posti
in pietre sacre come i nativi facevano con gli Zemi Caraibici;
alcuni veve (disegni simbolici usati nelle cerimonie)
realizzati dai nativi sono usati nelle cerimonie Vodoun ed il
linguaggio sacro del Vodoun contiene parole indiane. La chiave
della relazione tra i nativi Caraibici e gli schiavi Africani fu
nella natura politeistica dei loro credi religiosi, che li resero
tolleranti alle vie spirituali degli altri popoli. Lo Zemi
Indiano connota sia lo spirito dei morti, sia il vivente senza anima
e la pietra feticcio con la quale viene compiuta la magia. La parola
“Zombie” viene dall’Indiano Zemi; lo stesso dicasi per il
Loa Simbi, patrono delle piogge, e Baron Samedi, Signore
della morte e del cimitero.
Non è un’esagerazione dire che il Vodoun è una
delle religioni più fraintese e male interpretate di tutti i tempi.
La persecuzione del Vodoun iniziò quando i Francesi proprietari di
schiavi, sospettosi e fortemente timorosi di pratiche e culti
estranei alla loro limitata esperienza, posero fuori legge i culti
degli schiavi ad Haiti.
(In retrospettiva, facevano bene a temerli in quanto il Vodoun giocò
un ruolo determinante nella successiva rivolta degli schiavi).
Negli anni ’30 una persecuzione di massa cercò senza risultato di
eliminare il Vodoun dal mondo. La cinematografia di Hollywood negli
ultimi 50 anni non ha fatto altro che rafforzare una visione
alterata e corrotta dei culti Vodoun, producendo impressionanti
racconti di zombie, stregoneria malvagia e rituali assassini, che
hanno rafforzato l’associazione occidentale del Vodoun ad immagini
di magia nera, malefici, spilloni infilzati in bambole e sacrifici
umani.
Molti tentativi sono stati fatti per liberare il mondo da questa
religione considerata impropriamente “demoniaca”.
L’uso della magia e la pratica della trance da possessione è stata
ed è del tutto aliena e terrificante per molte persone nate e
cresciute nelle tradizioni Cristiane e le sue divinità sono visti
come demoni piuttosto che esseri divini.
Ciò nonostante, nel 1996, il Vodoun è stata dichiarata la religione
ufficiale del Benin, in Africa Occidentale, la sua terra di origine.
Uno degli aspetti
centrali delle pratiche Vodoun è la guarigione di persone malate.
L’attività di guarigione costituisce probabilmente il 60% di tutta
attività Vodoun. I guaritori operano con erbe, la fede guaritrice,
con l’aiuto dei Loa e di altri spiriti.
Praticamente ogni servizio Vodoun prevede sacrifici animali.
Uccidendo l’animale si libera la vita. I Loa sono resi esausti
dall’impegno di governare l’universo, così ricevono questa vita
sacrificata e sono da essa ringiovaniti. Essi dimostrano
soddisfazione dall’uso di questa pratica.
Il Vodoun è un sistema a tre livelli di iniziazione: Kanzo,
Sur Pointe e Asogwe. Essi possono essere
percorsi uno alla volta, come nei sistemi occidentali, ma è raro che
avvenga. Più spesso il praticante resta al livello di iniziazione
che ottiene dall’inizio ed essa non è necessaria per essere un
Vodouista. L’iniziazione Kanzo è il livello più basso, quello
del devoto. L’iniziazione Sur Point conduce ulteriormente
nella tradizione di un particolare Loa e permette di essere
considerati sacerdoti o sacerdotesse. L’iniziazione Asogwe è
la suprema autorità umana, e può iniziare a qualsiasi grado.
Il sacerdozio Vodoun prevede sia uomini, detti
houngan,
che donne, dette mambo.
Le loro funzioni sono la guarigione, praticare cerimonie religiose
per chiamare o pacificare gli spiriti, tenere iniziazioni per nuovi
sacerdoti, predire il futuro ed interpretare i sogni, realizzare
incantesimi e creare protezioni, creare pozioni per vari scopi
(dagli incantesimi d’amore a quelli di morte). Per ognuno di questi
servizi essi possono ricevere un pagamento, ma alcuni non vogliono
essere pagati.
L’houngan e la mambo, sono un intermediario per
convocare il Loa ed aiutare il Loa a partire quando il
suo compito è finito. L’houngan o la mambo ricevono
totale autorità dai Loa, e per questo l’houngan è
spesso chiamato papa o papa-loa, mentre la mambo
è chiamata maman o mama. Altro compito dei sacerdoti è
quello dell’analisi degli uomini. Si ritiene che tutti possiedano
due spiriti: il ti-bon-ange, che è simile alla coscienza
nella concezione occidentale; ed il gros-bon-ange che è
simile all’anima della teoria occidentale ma solo più staccata dalla
persona. Per esempio, quando un uomo o una donna si presentano
davanti a Dio è il gros-bon-ange che presenta la persona ed
espone il suo caso.
Dopo che una persona muore il gros-bon-ange va in un luogo sotto le
acque. Dopo un anno e un giorno il defunto torna dai suoi familiari
che possono richiamare il gros-bon-ange. Sfortunatamente questo è un
servizio molto dispendioso che può richiedere un significativo
sacrifico animale, spesso di un bue. Questo ritarda
considerevolmente l’esecuzione del servizio religioso e se trascorre
troppo tempo il defunto rimane senza riposo e può causare disagi e
malattie. |
Sacerdote di Shango-Heviosso |
Il Pantheon degli dei, chiamati Loa o Misteri,
associati con la religione del Vodoun è enorme e aumenta sempre, con
deità locali e spiriti ancestrali.
Nella cosmologia del Vodoun ci sono tre livelli
di divinità:
- Mawu-Lisa:
La religione del Dahomey è governata dal supremo spirito
chiamato Mawu-Lisa. Egli è spesso concepito come la deità
creatrice androgena che dispose l’ordine dell’universo prima di
creare la vegetazione, gli animali e l’umanità. Il popolo
Fon celebra la creazione in una settimana di quattro giorni. Il
primo giorno Mawu-Lisa stabilì l’ordine universale e creò
l’uomo dall’acqua e dal fango. Il secondo giorno rese ospitale la
terra per il genere umano. Il terzo giorno, gli umani ricevettero la
vista, la parola, e la comprensione del mondo in cui vivevano.
Infine, l’ultimo giorno Mawu-Lisa presentò all’uomo gli
strumenti della tecnologia. Questa figura, a volte riferita come due
entità gemelle separate, Mawu (spirito femminile) e Lisa
(spirito maschile), è quindi il creatore del mondo e la divinità
suprema. Ad Haiti, Gran Met, o Gran Maestro, anche conosciuto
con Bondye, dal francese bon dieu, è la divinità suprema,
un’entità che preside allo spirito del mondo ma non è direttamente
adorato. Egli ha assunto il ruolo di dio supremo e Mawu-Lisa
è stato per lo più dimenticato. Mawu, l’aspetto femminile, è
associato con l’Est, la luna notturna, la fertilità, la maternità e
la notte. Lisa, l’aspetto maschile, è associato con l’Ovest,
il sole diurno, il calore, il lavoro e la forza. Mawu-Lisa è
onnipotente e buono, ma viene considerato troppo trascendente ed
inconoscibile per l’adorazione personale. Quindi i servitori Vodoun
pregano i Loa, creazioni di Mawu-Lisa che non sono
soggetti alle leggi della natura e posseggono qualità divine, spesso
equiparate a quelle dei santi cristiani.
- I Loa, o Lwa, i Misteri, le divinità
centrali all’adorazione. I Loa non sono precisamente dei, ma
piuttosto antenati, grandi uomini e donne, Re e Regine, e divini
messaggeri. Essi sono i vari spiriti dei membri della famiglia; gli
spiriti delle maggiori forze dell’universo: bene, male, vita, morte,
riproduzione, salute e tutti gli aspetti della vita quotidiana. Essi
possiedono i sacerdoti e le sacerdotesse durante i riti cerimoniali
e forniscono messaggi, consigli, divinazioni, apportano guarigioni,
assistono nei rituali, ricevono le offerte sacrificali ma anche
possono provocare danni e malefici.
Nella maggior parte dei riti i Loa possiedono gli Iniziati,
cioè prendono possesso temporaneo del loro corpo e della loro mente.
Quando un Loa entra in una persona l’entità di questa persona
se ne va, anche se non è chiaro dove. Il corpo è della persona ma in
quel momento egli è effettivamente il Loa.
Il nome Loa o Lwa trova origine dal linguaggio della
tribù Fon (Dahomey), e sostituisce il nome Orixa,
pressoché con lo stesso significato, ma originario della tradizione
Yoruba.
- Gli Spiriti ancestrali dei Defunti e gli spiriti
dei santi. Essi sono sempre presenti con il praticante, anche
precedentemente all’iniziazione. In
genere le anime dei membri defunti della famiglia che non sono stati
riconosciuti. I defunti della famiglia che sono ignorati sono spesso
pericolosi mentre onorarli e prendersene cura produce aiuto e buona
sorte.
Pantheon Principale
Danbhala-Wedo, o il Grande Serpente (anche chiamato
Danballah o Damballah), è il padre dei Loa, che
realizzò la creazione. Prima dei giorni della schiavitù, gli
Africani adoravano un grande pitone, chiamato Danh-gbwe, come
un’incarnazione degli dei. Il serpente era innocuo agli umani, e i
devoti credevano che ogni bambino toccato dal serpente fosse scelto
per essere un sacerdote o una sacerdotessa da dio stesso. Dopo la
diaspora nelle Americhe, gli Africani trovarono un sostituto in un
tipo di boa. Danbhalah è il più antico degli antenati e non
parla, sibila solamente. Il Langage, il sacro linguaggio del
Vodoun, che rappresenta l’Africano Litungy da molto
dimenticato, si origina dal sibilo di Danbhalah. Danbhalah
governa le acque della terra ed è anche associato con Legba.
Aida-Wedo, l’Arcobaleno che sorge dalle acque della terra
serve come una multicolore via per i messaggi degli dei inviati
sulla terra ed è la moglie di Danbhalah. Lei è anche un
serpente attorcigliato a spirale che si nutre di banane e vive
principalmente nell’acqua. La sua vivace immagine decora i templi
Vodoun, specialmente il palo di supporto centrale. Aida-Wedo
è una manifestazione della dea Erzulie, la deità della
bellezza, dell’amore, della ricchezza e della prosperità, che è
normalmente chiamata Maitresse Erzulie, la moglie lunare di
Legba, il sole. Come Luna, Erzulie è pura, verginale.
Il contatto con il suo caloroso marito brucia la sua pelle, e per
questo è abitualmente descritta come una bellissima
Etiope dalla pelle scura. Erzulie è concepita in una grande
varietà di modi, che non sempre comprendono le migliori virtù
dell’amore e della buona volontà. Si crede che ella possa avere il
vizio della gelosia, della discordia e della vendetta; può essere
vanitosa, essere attratta dai gioielli e dai profumi, e può
facilmente adirarsi.
Nel mito della creazione Danbhalah, il Serpente, e
Aida-Wedo, l’Arcobaleno, insegnarono agli uomini e alle donne
come procreare, e come compiere sacrifici di sangue in modo che essi
potessero contenere lo spirito ed ottenere la saggezza del Serpente.
Si ritiene anche che Danbhalah rappresenti la conoscenza
ancestrale del Vodoun.
Legba è un Loa Rada che proviene dal Dahomey;
è l’Oriente, l’Est, il sole ed il luogo dove esso sorge. Si ritiene
che non possano avvenire comunicazioni tra gli dei e gli adoratori
senza gli uffici di Legba. Egli è il dio
crocicchi e della comunicazione spirituale, controlla le porte, i
recinti e gli ingressi; Legba è la connessione tra l’universo
e la sua origine divina. E’ considerato essere il principio della
vita, l’insieme procreativo originale e nessuna deità può unirsi ad
una cerimonia Vodoun a meno che non sia stato chiesto a Legba
di aprire la “porta”. Governa tutte le azioni degli spiriti.
Legba è descritto sia come un uomo che spruzza acqua sia come un
vecchio uomo che cammina reggendosi ad un bastone o una stampella.
Personifica le acque rituali ed il consolidamento dei misteri Vodoun.
E’ chiamato Papa e, per un processo sincretico, è stato
identificato con San Pietro, il guardiano della porta, l’uomo a cui
Cristo affidò le chiavi del regno. Altri ancora collegano Legba
a Cristo stesso, un uomo mulatto nato dal sole e dalla luna.
Egli, come Matre Carrefour, sorveglia gli incroci ed è
patrono della stregoneria. La postazione centrale in tutti gli
hounfour (templi Vodoun) è anche chiamati poteu Legba.
Attraverso questa postazione i Loa entrano nelle cerimonie,
ed è il luogo dove viene posto il cibo in offerta. Le danze, i
tamburi, la possessione, e tutte le attività della cerimonia si
svolgono attorno al poto Legba. Egli è considerato molto
saggio e l’unico a conoscere il sacro linguaggio di Mawu-Lisa,
la più elevata divinità Vodoun. Alcune delle sue manifestazioni
sono: Attibon Legba che è un vecchio uomo che cammina con una
canna ritorta, fuma la pipa, indossa un cappello di paglia, e porta
una macoutte (sacco di paglia); Legba Avradra è
descritto come un vagabondo errante; Sousou Panman che è un
vecchio con piaghe sul corpo e distribuisce punizioni; e Grand
Bois che è maestro dell’isola sotto le acque e delle sue foreste
sommerse. Ad Haiti sono conosciute altre manifestazioni Legba Ibo,
Agao Loco, Baye, e Legba Congo.
Altre importanti divinità si manifestano nei rituali. Ogou Fer
o Ogoun, il dio della guerra e dell’armatura, del
ferro e della lavorazione dei metalli, della saggezza e del fuoco;
Adwe o Agoueh, lo spirito del
mare, che presiede su tutti i pesci, la vita marina e coloro che
navigano per mare; Zoka, il dio dell’agricoltura, che
si manifesta nei panni e con il linguaggio di un contadino; e
Erzulie Freda, la dea più femminile e civettuola. Come
Venere fu l’amante di Marte, così Ogou prende Erzuli Freda.
L’intero pantheon Vodoun include centinaia di dei e dee ed aumenta
ogni volta che un antenato viene elevato ad attributi divini. Questo
fatto è di grande importanza in quanto una caratteristica principale
nel Vodoun è la crescita spirituale attraverso la comunicazione con
gli antenati ed il servizio ai vari dei vodoun.
Una classificazione separata dei Loa è quella dei Guede
o Ghede, i vari spiriti della morte e dei morenti,
del sesso, della dissolutezza e della volgarità, dei cimiteri e
dei becchini. Come spiriti del sesso i Guede governano il
rinnovamento della vita e proteggono i bambini. Descrizioni di
Guede, abitualmente riferito come Guede Nibbo o Nimbo,
Baron Samedi (Sabato, il giorno della morte), o Baron
Cimetere sono le bare e i falli. Gli individui posseduti da
Baron Samedi raccontano barzellette indecenti, indossano
indumenti scuri, fumano sigarette o sigari, mangiano voracemente, e
bevono copiosamente grandi quantità di alcolici. Intere sette di
devoti adorano i Guede.
Rituali e pratiche
Il Vodoun è ricco di rituali e pratiche che si
tramandano dai riti tribali e sono dedicati ad onorare le differenti
manifestazione dei Loa. I due riti principali sono il rito
Rada e il rito Petro o Pethro.
I riti Rada seguono i modelli Africani più convenzionali, i
Loa-Misteri definiti “freddi” provenienti dalla tradizione
Yoruba, enfatizzando gli attributi più gentili e positivi dei
Loa. Durante le cerimonie, tutti i devoti indossano indumenti
bianchi. I sacrifici animali, che rappresentano la
“condivisione” del sangue, includono polli, capri e tori. Tre tamburi ricoperti di
pelle di bue forniscono i ritmi per i canti, rappresentando le tre
atmosfere del sole, o Legba; la più grande, chiamata
Manman, collegate alla cromosfera, la successiva, chiamata
semplicemente Second, collegata alla fotosfera, e la più
piccola, chiamata BouLah, che è il nucleo solare. Questi
tamburi forniscono le combinazioni di ritmo musicale per ogni rito e
sono percossi con mani e bacchette.
I suonatori sono chiamati houn’torguiers.
I riti Petro sembrano essersi originati ad Haiti durante i
giorni della schiavitù. Il nome Petro si presume provenire da
Don Juan Felipe Pedro, un sacerdote Vodoun Spagnolo e primo schiavo
che contribuì ad uno stile piuttosto violento di danza
cerimoniale. |
Tamburo Vodoun in un rituale Rada |
Molte delle pratiche Petro, includono forme
rituali più violente, e l’uso del colore rosso negli indumenti e sul
viso che proviene dal contatto con gli Indiani Awak e Carib presenti
a Santo Domingo. I Loa Petro tendono ad essere più
minacciosi, mortali, e di cattivo carattere rispetto agli altri
Loa; per segnalare la loro forma Petro, molti dei loro
nomi hanno semplicemente l’appellativo di GeRouge (Occhi
Rossi) dopo un nome Rada. Per il beneficio dei Loa Petro
sono sacrificati maiali. Gli adoratori Petro usano solo
due tamburi, ed essi sono ricoperti con pelle di capra e percossi
solo con le mani. Si ritiene che i tamburi Petro siano
cannibalistici, demoniaci, ed i loro ritmi sincopati durante le
operazioni magiche siano difficili da controllare rendendoli per
questo pericolosi. Il primo tamburo è identificato con i fulmini, ed
suo patrono è Quebiesou Den-Lah; il secondo e
più piccolo è identificato con Ghinee o l’estremità del mondo
che riceve i fulmini.
Ghinee o Ian Ghinee o Ginen
rappresenta la patria simbolica degli Africani in diaspora. La sacra
città di Ghinee è Ife, la Mecca del Vodoun. In effetti
Ife esiste nel sud della Nigeria, ma la Ife del Vodoun è un luogo
leggendario dove discesero le rivelazioni dei Loa ai fedeli. Gli
adoratori Vodoun si ritengono figli e figlie di Ghinee, “ti
quinin”. I devoti credono che tutti gli aspetti della vita,
amministrativo, religioso, sociale, politico, agricolo, artistico,
siano originari di Ife, ma in modo particolare Ife è l’origine
dell’arte della divinazione. Dato che l’Africa si trova a est del
Nuovo Mondo, Ife rappresenta la posizione celeste del sole. I devoti
ottengono forza spirituale da Ife; essi sono inviati a Ife in una
cerimonia molto solenne che rappresenta la morte, la sepoltura e la
resurrezione.
Alcuni aspetti del culto Vodoun appaiono abbastanza
costanti, con alterazioni locali per tutti i riti. Il tempio, che
può essere una struttura formale o più semplicemente un luogo
designato dietro una casa, è chiamato hounfour,
humbo o oun’phor. All’interno del tempio, si
trovano l’altare e a volte stanze per la meditazione solitaria degli
iniziati. La pietra altare, chiamata pe, è coperta con
candele e govi, piccole giare che contengono gli
spiriti degli antenati. Offerte di cibo, bevande, e denaro possono
abbellire l’altare, come anche sonagli rituali, amuleti, bandiere,
pietre sacre, ed altri accessori. In tempi passati, i serpenti sacri
simbolo di Danbhalah vivevano all’interno cavo del pe, ma ora
non più. |
Danza Vodoun |
Le pareti ed i pavimenti sono decorati con elaborati disegni
colorati, chiamati veve, glifi rappresentanti degli
dei. Questi disegni possono essere permanenti o creati prima di una
cerimonia con farina di mais, farina di grano, mattoni polverizzati,
polvere da sparo, o cipria da viso. Essi sono molti curati ed
incorporano i simboli e segni occulti del Loa adorati. Abitualmente
disegnati attorno al palo centrale, o il luogo del sacrificio, i
veve servono come un “magnete” rituale per l’ingresso del
Loa, obbligando lo spirito a discendere sulla terra.
Essi servono come punto focale dell’invocazione e come un tipo di
altare per le offerte. In una stessa cerimonia possono essere
disegnati diversi veve. I disegni incorporano elementi
simbolici tradizionali ma riflettono anche le intenzioni individuali
ed il potere creativo dell’Houngan o della Mambo.
All’esterno del tempio principale si trova il paristyle,
cortile coperto e qualche volta recintato adiacente al tempio. Dato
che l’hounfour probabilmente non può contenere tutti i
partecipanti Vodoun e gli osservatori, quando si celebra il
trattamento dei malati, molte delle cerimonie sono tenute all’aria
aperta nel paristyle. Un muro basso circonda generalmente
l’area, permettendo a coloro che non sono vestiti in modo
appropriato, o meramente curiosi, di osservare senza essere in
evidenza. Il pavimento del paristyle è sempre fatto di dura
terra battuta senza pavimentazione. A sostegno della copertura del
paristyle vi è il poto-mitan, o postazione
centrale. Il poto-mitan simboleggia il centro tra il cielo e
l’infero ed è l’asse cosmico di tutta la magia Vodoun. Abitualmente
fatto di legno è poggiato ad una base in muratura chiamata
socle. La postazione porta decorazioni colorate e disegni
rappresentanti il serpente Danbhalah e sua moglie Aida-Wedo. Il
poto-mitan simboleggia anche Legba Ali-Bon (“legno di
giustizia” o Legba Albero della Bontà) la via di tutta la conoscenza
Vodoun e della comunione con gli dei. La postazione centrale forma
geometricamente con il socle perfetti quadrati, cerchi, croci
e triangoli che aumentano i suoi poteri spirituali. Tutti i templi
Vodoun hanno un poto-mitan, anche solo simbolicamente.
Esternamente al paristyle, gli alberi
che circondano il cortile servono come reposoirs o
santuari per gli dei. I devoti credono che tutte le cose servano i
Loa, e siano per definizione espressioni ed estensioni di
Dio, specialmente gli alberi. Essi sono riveriti come divinità, e
ricevono offerte di cibo, bevande e denaro. Come cattedrali essi
sono ritenuti alla presenza dello spirito santo, gli alberi di
banane sono riveriti in modo particolare.
Invocando i Loa, la vera comunione si
realizza nella possessione divina. Quando convocati, gli dei possono
entrare in un govi, (una piccola
bottiglia di terracotta) o “montare un cavallo”, assumere
cioè la mente o il corpo di una persona. I posseduti perdono del
tutto coscienza, divenendo totalmente il Loa possessore con i
suoi desideri e le sue eccentricità. Giovani donne possedute da
spiriti più anziani sembrano deboli e decrepite, mentre l’infermo
posseduto da dei giovani e virili danza e saltella senza pensare
alla propria infermità. Anche le espressioni facciali cambiano per
assomigliare a quelle del dio o della dea. Sebbene esista una sacra
interazione tra il Loa e il devoto, la possessione può essere
paurosa ed anche pericolosa. Alcuni adoratori non in grado di
controllare il Loa si sono ammalati e sono morti.
Come lo scettro del sovrano, il simbolo più
importante dell’ufficio dell’houngan e della mambo è
l’asson, un grande sonaglio rituale, ottenuto dal
calabash, un tipo di zucca con un fondo bulboso ed un
lungo manico. Simbolicamente l’asson rappresenta l’unione dei
due più importanti principi magici: il cerchio nel fondo rotondo e
il bastone nel manico. Il manico simboleggia anche il poto-mitan,
o postazione centrale. All’interno della calabash secca sono
poste pietre sacre e vertebre di serpenti, considerate ossa degli
Antenati Africani. Otto pietre di differenti colori sono usate per
simboleggiare gli otto dei antenati.
Catene di collane colorate simboleggianti
l’arcobaleno di Aida-Wedo, o più vertebre di serpenti circondano il
fondo rotondo della calabash. Quando le vertebre all’interno
del calabash sbattono facendo “parlare” l’asson, gli
spiriti discendono al fedele attraverso Danbhalah, il più antico
degli antenati. Una volta che l’houngan o la mambo ha
attratto il Loa per mezzo del simbolo della divinità, o
veve, si appella a Legba per l’intercessione, e compie i rituali
dell’acqua e le preghiere, scuotendo l’asson o battendolo sul
veve libera il potere dei Loa e li porta nella
cerimonia. Altri importanti elementi dell’adorazione sono La
place o Comandant La place, il maestro di
cerimonia che orchestra l’ondeggiamento della bandiera, e
frequentemente il canto corale ed il battito dei tamburi. La
place porta la spada rituale abitualmente decorata con simboli
geometrici e disegni. La spada è chiamata ku-bah-sah
che significa “tagliare via tutto ciò che è materiale. Il La
place brandisce la spada da est ad ovest tagliando via tutto ciò
che è materiale in modo che gli adoratori possano più liberamente
accedere alla presenza divina. Il coro o carizo esegue
hounsihs o hounsis sotto la direzione
dell’hounguenicon o hounguenikon,
abitualmente una donna ed il secondo più potente membro del rito
dopo l’houngan o la mambo, perché essi inviano i canti
ai Loa sul piano astrale per richiedere la loro discesa sulla
terra.
I novizi che non hanno il completo potere dei
Loa sono chiamati hounsih bossales. Gli iniziati
che ottengono i sacrifici animali sono gli hounsih ventallier,
e il cuoco sacrificale è l’hounsih cuisiniere.
L’hounguenicon quartie-maitre presiede la
distribuzione del cibo sacrificale riservato ai Loa.
La magia, usata sia per scopi benigni che maligni, è una parte
integrale del Vodoun. Il Vodoun non riconosce dicotomia tra il bene
ed il male. I devoti sentono che la magia degli spiriti è qui per
essere usata, se quella magia è negativa, così sia. Un houngan
che pratica maggiormente la stregoneria nera che la guarigione è
chiamato un bokor o boko ovvero “uno che
serve i Loa con entrambe le mani”.
Descrizione di vari Loa del Vodoun
- Adjasou: Loa femminile
delle sorgenti, caratterizzata da occhi protrudenti ed un pessimo
umore, vive sotto un cespuglio vicino ad una sorgente ed è molto
amante di vermouth, rum e cognac.
- Agassu: originario del Dahomey ed appartenente
alle tribù Fon e Yoruba. Quando un servitore è posseduto da Agassu,
le sue mani divengono contorte ed irrigidite, perciò simili ad
artigli. Nel Dahomey, egli è il risultato dell’unione tra una
pantera ed una donna. Egli è associato a deità dell’acqua e qualche
volta prende la forma di un granchio.
Egli è una delle creature mitiche che un tempo diedero assistenza
agli Antenati. E’ considerato uno dei loa muratori.
Veve di Agassu
- Agau: è un dio molto
violento. Tremori della terra e suoni paurosi associati con i
temporali sono causati da Agau. Le trance indotte dalla sua
possessione sono così violente che ci sono state morti associate
alla sua brutalità. Quando un servitore è posseduto tenta di imitare
i suoni di tuono ed i tremori, se è abbastanza forte da poter
emettere suoni sotto la possessione. Il servitore posseduto continua
a ripetere, “Sono io il cannoniere di dio; quando io ruggisco la
terra trema”. Si dice che quanto la terra trema, Agau è arrabbiato.
Coloro che sono abbastanza forti per tenerlo nei loro corpi ansimano
con tutta la loro forza e sputano convulsamente. Il servitore deve
essere molto forte per contenere lo spirito. Agau è l’inseparabile
compagno di Sogbo. Bade e Agau condividono le stesse funzioni, come
Loa dei venti. Quando Sogbo e Bade (i Loa del lampo e del vento)
agiscono insieme e chiamano Agau, si produce una tempesta di
fulmini.
- Agwe, Ogg-way,
Agive, Agouet Aroyo, Agoulé: Egli è
invocato con i nomi “Conchiglia del Mare”," "Anguilla" e "Girino
dello Stagno". Sovrano del mare. Uno dei molti amanti di Erzulie.
Sotto la sua giurisdizione vi sono non solo tutta la flora e la
fauna del mare, ma tutte le imbarcazioni che navigano sul mare. I
suoi simboli sono piccole barche, remi o conchiglie dipinte
vivacemente, e qualche volta piccoli pesci di metallo. Egli
predilige uniformi militari e il cannoneggiamento. Il servizio per
Agwe è abbastanza differente dagli altri dato che è lui stesso nel
mare. Una conchiglia è usata per chiamarlo durante il rituale. Egli
deve essere accolto con spugne bagnate ed asciugamani quando esce
dall’acqua a causa del caldo.
Una barca viene preparata con tutti i generi di cibo favorito da
Agwe, incluso lo champagne. Questa barca è poi fatta galleggiare
dove si ritiene che esista il sacro mondo sottomarino. Se la barca
affonda, allora Agwe ha accettato il sacrificio e proteggerà le
acque che interessano a coloro che hanno preparato il sacrificio. Se
la barca galleggia e ritorna alla riva, allora il servizio è stato
rifiutato e dovrà essere preparato un modo differente di placare
Agwe. Gli animali che sono a lui sacrificati sono due pecore
bianche. E’ descritto come un mulatto con pelle chiara e occhi
verdi. I servizi hanno luogo vicino al mare, ai fiumi o ai laghi. Si
deve fare attenzione che coloro che sono da lui posseduti non
saltino nell’acqua.
La controparte di Agwe è La Sirine, la sirena dei
mari.
Veve di Agwe
Ayezan, Aizan, Ayizan:
è la moglie di Legba. Lei protegge i mercati, posti pubblici, porte
e barriere, ed ha un profonda conoscenza delle complessità del mondo
spirituale. Ella seleziona ed istruisce alcuni houngan novizi. Per
il nutrimento suo e di suo marito, viene offerto un capro nero o
bianco o un bue colorato di ruggine. Il sui albero favorito è la
palma. Ayezan è simboleggiata da un cumulo di terra spruzzato di
olio e circondato da frange di palma. Ayezan è originaria del
Dahomey ed è rappresentata dalla personificazione di un’anziana
donna. E’ una delle dee più anziane e quindi vengono a lei riservate
le prime offerte dei servizi. Spesso possiede i servitori solo dopo
che suo marito appare sulla scena. Le sue possessioni non sono mai
severe; perciò lei può qualche volta restare tranquilla al suo
posto.
Veve di Ayizan
Come una Mambo, Ayezan
è reputata avere molti figli (devoti) e si prende grandemente cura
dei suoi figli; ha un cuore buono ed amorevole. Punisce coloro che
hanno compiuto errori non perché sia una donna sadica ma per
correggere il loro comportamento in futuro. Punirà quegli adulti che
traggono profitto dai giovani, i ricchi che traggono profitto dai
poveri, i forti che traggono profitto dai deboli ed i mariti che
traggono profitto dalle mogli. Si crede che abbia l’abilità di
purificare ciò che la circonda ed esorcizzare gli spiriti maligni
dai suoi devoti.
- Ayida
o Aida Wedo:
la controparte femminile (insieme ad Erzulie) di Dumballah, suo
marito. Lei è la figura madre e l’arcobaleno. Lei e Dumballah
rappresentano le forze unitarie della sessualità umana. Il suo
simbolo è un serpente come per Dumballah. E’ abbastanza remissiva e
delicata. E’ detto che chiunque “può afferrare il diadema di Ayida
avrà ricchezza assicurata”. Il suo compito è quello di sostenere la
terra.
Veve di Damballah e Ayida Wedo
- Azacca,
Zaka, Oko: è il Loa dell’agricoltura, ma è visto
generalmente come il fratello di Ghede. Per questa ragione Ghede
entrerà spesso nelle cerimonie per Zaka e giungerà quando Zaka ha
posseduto qualche servitore. Zaka è un semplice e gentile contadino,
ma grandemente rispettato dai contadini perché è un gran lavoratore.
Ci si rivolge a lui come “cousin”. Si trova ovunque c’è campagna. E’
abitualmente scalzo, porta con se un sacco, indossa un cappello di
paglia, ed ha una pipa in bocca. Per natura è sospettoso, per il
profitto, amante delle sottigliezze, ed ha paura e astio nei
confronti dei cittadini. Il suo stile vocale consiste di suoni
pressoché incomprensibili simili al quelli del capro. E’ conosciuto
per i suoi pettegolezzi e per il suo “rincorrere le ragazze”. E’
giovane e gli piace giocare quando non lavora. Ci sono interessanti
similitudini tra il sofisticato Ghede ed il più grossolano Azacca,
come un fratello più giovane e meno sofisticato imita quello più
anziano e più sicuro. Come Ghede, Zaka ama il suo cibo. Ma, a
differenza di Ghede, egli è rude e vorace nelle suo modo di
mangiare, spesso correndo lontano per nascondersi con il cibo e per
mangiarlo velocemente. I suoi piatti preferiti sono quelli
campagnoli, mais bollito, pane inzuppato nell’olio e fette di
piccoli intestini con membrane grasse fritte, zucchero grezzo. La
sua bevanda favorita è il rum bianco ed il suo albero è l’avocado.
Zaka controlla i campi, e come gli stessi contadini, è molto
osservatore del dettaglio. Egli nota chi sta trattando con chi ed in
quale modo, chi sta flirtando con chi, chi dice cosa a chi ecc.
Quando egli possiede un servitore spesso spiffera il pettegolezzo
locale nell’imbarazzo ed il divertimento di tutti. Non perdona
facilmente. Si dice che spesso Zaka appare in forme concrete. In
questa forma concreta, egli assume un aspetto claudicante e vestito
in abiti logori da contadino. Poi egli chiede rum o meloni. Coloro
che rifiutano di dargli qualcosa sono puniti. Zaka è poligamo e
considera tutti i suoi figli come un investimento. Egli tuttavia
rappresenta il taboo dell’incesto, e non lo infrangerà, non importa
quanto possa divenire ricco.
Veve di Azacca
- Bade:
il Loa del vento. Egli è l’inseparabile compagno di Sogbo, dio del
fulmine. Condivide anche le sue funzioni con Agau, un altro spirito
della tempesta.
- Baka,
Bakulu, Bakulu-baka: uno spirito
malvagio che prende la forma di un animale.
Egli trascina con se delle catene ed è talmente terribile che
nessuno osa invocarlo. Il suo habitat è nei boschi. Non possiede
nessuno. Dato che nessuno lo invoca, la gente porta nei boschi le
offerte a lui dedicate.
- Baron Samedi:
guardiano della tomba. Loa dei Morti. (Vedi
Ghede)
- Bosou
Koblamin:
Violento Petro Loa in grado di sconfiggere i suoi nemici. E’ molto
popolare durante i tempi di guerra. Egli protegge i suoi seguaci
quando viaggiano di notte. L’aspetto di Bosou è quello di un uomo
con tre corna; ogni corno ha un significato: forza, furore e
violenza. Qualche volta Bosou viene in aiuto dei suoi seguaci ma non
è molto affidabile. Quando si tiene un servizio, Bosou appare mentre
spezza le catene che lo costringono. Immediatamente dopo la sua
apparizione gli viene offerto un maiale, il suo cibo favorito. La
cerimonia in onore di Bosou accontenta sempre una congregazione
perché egli permette loro di mangiare. Abitualmente un buon numero
di persone presenziano a tali cerimonie.
Veve di Bosou trois cornes
-
Brise:
Brise è un Loa delle colline. E’ il capo dei boschi. E’ in
apparenza molto feroce. scuro e di grandi dimensioni. In effetti
egli e un’anima gentile e gli piacciono i bambini. Brise vive
nell’albero chardette e qualche volta assume la forma di un gufo. E’
un protettorato. Egli è forte e domanda galline punteggiate come
sacrifici.
- Congo:
un Loa bello ma apatico. Soddisfatto con qualsiasi vestiario e
mangia cibo mescolato con molto peperoncino, è amante di bevande
miscelate.
- Congo
Savanne: un feroce Loa Petro. Egli è malevolo, feroce, e
forte. Savanne mangia le persone. Egli le macina come noi possiamo
macinare il grano. Il suo colore è bianco. E’ un Loa con cui non si
può scherzare.
- Dinclusin &
Chalotte: questi due Loa sono “Misteri” francesi. I
servitori posseduti da questi dei parlano perfettamente Francese e
sembrano incapaci di parlare il Creolo normalmente o in modo
appropriato. Chalotte spesso richiede le più definite forme di
protocollo rituale. Dinclusin può essere riconosciuto dalla sua
abitudine di intascare qualsiasi cosa gli viene data.
- Dumballah,
Dumballah Wedo, Damballah, Oshumare: conosciuto come il dio
serpente, egli è uno dei Loa più popolari. Dumballah sostiene il
mondo e previene la sua disintegrazione. Dumballah e sua moglie
Ayida, rappresentano la sessualità umana. Qualche volta ci si
riferisce a lui come Da. La sua origine è Dahomey. Dumballah è la
figura del padre. E’ benevolo, innocente, un padre amorevole. Egli
non comunica bene, come se la sua saggezza fosse troppo distante per
noi.
Veve di Damballah o Oshumare
Veve di
Damballah-la-Flambeau
Egli si immerge in una
vasca di acqua che è costruita per lui, o si arrampica su un albero.
Essendo un serpente e una deità acquatica, egli abita i fiumi, le
sorgenti e le paludi. Sebbene Dumballah non comunichi precisi
messaggi, sembra irradiare una presenza confortante che infonde un
generale spirito di ottimismo a tutte le persone presenti. A causa
di questo, egli è spesso invocato durante le cerimonie.
Quando Dumballha possiede
qualcuno la speciale offerta per lui è l’uovo, che egli rompe fra i
denti.
Oltre ad essere il dio
serpente Dumballah è il lampo. Egli è il portatore della pioggia che
è necessaria per la crescita dei cereali. I servitori da lui
posseduti muovono la lingua come un serpente, strisciano sul
terreno, salgono sugli alberi, sulle travi del tetto, cadendo come
un boa. Egli sibila perché non ha parola. Il suo giorno speciale è
il Giovedì ed il suo albero favorito è la bouganville. Bianco è il
suo colore. Egli ha la direzione del metallo bianco (argento) e deve
essere nutrito con cibo e bevande che predilige come uova, farina di
mais, meloni, riso, banane e uva. L’offerta rituale usuale è una
gallina e un gallo. Garantisce ricchezze e permette che siano
trovati tesori. Si crede che se una coppia offrirà a lui rispetto
egli li manterrà uniti e felici.
- Erinle: spirito
delle foreste.
- Erzulie, Ezili
: il
Vudoun non ha una donna come dea della fertilità, ma essa è ritenuta
un principio unificato, egualmente sostenuto da forze maschili e
femminili. Così Dumballah è unito alla sua Ayida, Agwe ha la sua
controparte in La Sirene e Marasa, i gemelli sono le forze
complementari e contraddittorie della natura. Erzulie è l’energia
femminile di Legba.
Veve di Erzulie
Lei ha un potere tremendo
ed è temuta tanto quanto amata. Ha diversi ruoli: dea della parola,
dell’amore, dell’aiuto, della buona volontà, della guarigione, della
bellezza e della fortuna, ma è anche deal della gelosia, della
vendetta e della discordia. E’ abitualmente conosciuta come un
serpente attorcigliato su se stesso e vive di acqua e banane. Il
Vodoun ha un posto speciale per Erzulie, il Loa della bellezza, il
Loa che è così unicamente umana in quanto forza di differenziazione
tra l’umano e tutto il resto della creazione. Lei è l’abilità di
concettualizzazione, l’abilità di sognare, l’abilità artistica di
creare. Lei è il Loa dell’idealità. E’ il prototipo femminile del
Vodoun che rappresenta la Luna. E’ la più bella e sensuale signora
nel pantheon Vodoun. E’ rispettata e ricca, porta i capelli lunghi;
è molto gelosa e richiede ai suoi amanti di dedicare una stanza per
il suo rituale d’amore.
Erzulie non è un Loa di forze elementali, ma il Loa dei sogni
ideali, delle speranze e delle aspirazioni. In quanto tale lei è la
più amata Loa fra tutti. Lei è in apparenza pallida; quasi bianca,
sebbene sia di origine Dahomey, è la dea dell’amore. E’ descritta
come una donna fremente che abita le acque. Non ha una funzione
specifica, ma è avvicinabile in modo confidenziale. In ogni
santuario c’è una stanza, o angolo di una stanza, dedicato a lei.
Erzulie è favolosamente
ricca e, quando possiede qualcuno il primo atto è sempre quello di
compiere la sua elaborata toilette. Le cose migliori che l’houngan o
la mambo hanno sono riservate ad Erzulie. Lei si farà il bagno,
usando se possibile sapone mai usato. Lei si vestirà di seta con
fiori freschi e altri segni della sua femminilità e particolarità. I
suoi giorni sacri sono Martedì e Giovedì. Indossa abiti rossi e blu
e gioielli. Appena un servitore è posseduto da lei, viene lavato e
vestito finemente. Cammina ondulando sfacciatamente le anche. Lei è
una “donna di mondo” ed è amante di bevande zuccherate.
E’ comparata
ad Afrodite. E’
amante del piacere, stravagante e le piace fare e ricevere doni. Le
piacciono gli uomini ma diffida delle donne come rivali. E’ una
donna di etichetta, e quando pretende di parlare Francese, parla
volutamente con voce alta e intonata. E’ maestra di civetteria. Può
semplicemente fare una visita ai suoi servitori, o può mangiare e
bere con grande delicatezza. Ama danzare ed è la più aggraziata fra
tutti i Loa. E’ speciale per gli uomini e danzerà con loro, li
bacerà e li accarezzerà, anche in un modo spesso imbarazzante.
Erzulie indossa tre nastri nuziali dato che è sposa di Dumballah,
Ogoun e Agwe. Ha spesso flirtato con Zaka, ma ha completamente
respinto il suo più rozzo fratello di Ghede come non degno.
Comunque, Erzulie ha sempre la direzione e può prendere qualsiasi
servitore presente come suo amante per il giorno se lei sceglie.
Comunque la visita di
Erzulie non è mai pienamente soddisfacente.
Alla fine
inizia sempre a piangere.
Il mondo è proprio troppo
per lei. All’inizio le persone cercano di confortarla con cibo più
delicato o bevande o altri doni, ma le sue lacrime continuano a
scendere. E’ questo suo lato triste e lacrimoso che permette alle
donne di accettarla nei suoi modi altezzosi. Lei è, alla fine, una
che soffre il peso delle pene del mondo. Nonostante i suoi modi
amorevoli e flirtanti, Erzulie è una vergine, Lei è l’esatto opposto
della cruda sessualità di Papa Ghede. Può non essere una vergine nel
senso fisico ma nel senso che il suo amore trascende la terra, è
un amore delle forze più elevate. Lei appartiene alla famiglia degli
spiriti del mare, ma è divenuta completamente separata dalle sue
origini per essere quasi esclusivamente una personificazione della
grazia e della bellezza femminili.
- Erzulie Jan
Petro: violento spirito appartenente alla tradizione Petro.
Jan Petro è chiamata per prendersi responsabilità del tempio mentre
le trance sono manifestate; sebbene lei sia un’entità neutrale, è
compito dei devoti farla comportare pacificamente o violentemente, a
seconda della loro motivazione nell’affrontarla. Jan Petro come una
protettrice dei templi è molto potente; quando le persone vengono al
tempio ben presto lo scoprono. Jan Petro gradisce l’aria e l’acqua
fresca; è uno spirito del mare. Le piace il profumo, ogni tempio
dedicato a lei abitualmente profuma, dato che è dedicato alle cose
che lei possiede.
- Ghede (Papa Ghede):
Loa della
morte, della sessualità, e custode dei cimiteri. E
l’eterna figura in nero che controlla i crocicchi che ognuno deve
prima o poi attraversare. Il suo simbolo è la croce su una tomba.
Altri spiriti lo temono e cercano di evitarlo. E’ anche spesso
chiamato Baron Samedi. In questo aspetto è la morte. E’ il primario contatto con i morti. Chiunque cerca
contatto con i essi deve prima contattare e sollecitare Ghede/Baron
Samedi nello stesso modo in cui è contattato Legba per attraversare
lo spirito del mondo.
Veve di Ghede
Baron Samedi parla in modo nasale, è cinico, gioviale, e racconta
barzellette spinte. Il suo linguaggio è pieno di imprevisti. I suoi
strumenti sono il piccone, la zappa, e il badile.
Egli è il
potere dietro la magia che uccide.
Egli controlla le anime
di coloro che hanno incontrato la morte come risultato della magia.
Quando appare e possiede
un servitore, indossa un paio di occhiali scuri, dai quali egli
toglie la lente destra perché con il suo occhio destro osserva i
presenti, per paura che qualcuno rubi il suo cibo. Di speciale
interesse è la testimonianza di Ghede; perché quando questo dio
possiede i suoi servitori, essi sono privati di ogni senso del sé,
si comportano e parlano in modo compulsivo, e si riprendono non
ricordando nulla di ciò che hanno fatto o detto.
Egli è innamorato delle
donne, fa uso costante di parole e canzoni oscene, ed esegue danze
oscene. Quando un servitore è posseduto da Ghede si mette un
cappotto nero da becchino, un cappuccio nero e si mette cotone nel
naso e nelle orecchie, come simbolo di una persona morta. Dopo
essersi vestito in questo modo esegue la danza banda, una danza
erotica nella quale imita i movimenti della copulazione.
I Guede vivono nei
cimiteri e visitano le chiese Cattoliche durante la notte. Il 2
Novembre i fedeli visitano i cimiteri ed accendono candele in onore
di Baron Samedi.
Papa Guede è un Loa molto amato perché la sua apparizione causa
sempre risate e gioia, canzoni e danze, egli è abitualmente l’ultimo
ad apparire nella cerimonia. Lo si considera un totale clown; ama le
sigarette; spesso ne fuma due contemporaneamente.
E' sia buono che
cattivo, ma è divertito dagli umani e questo è il motivo dei suoi
continui scherzi. Ghede è per il mondo sotterraneo o la vita dopo la
morte come Legba è per la vita, ovvero colui che controlla
l’accesso alla vita dopo la
morte. Egli ci ricorda che la nostra comprensione della morte e
della vita è limitata e che entrambi sono oltre la nostra
comprensione. Ghede è anche il dio dell’erotismo. L’erotismo è oltre
il bene ed il male dato che è inevitabile. Ghede non è né
compiaciuto dall’erotismo e certamente né vergognoso di esso, ma è
divertito dall’universale presenza dell’erotismo e dal costante
bisogno degli umani di pretendere che esso sia oltre ciò che è. Si
crede che la sua oscenità in materia sessuale sia un’affermazione
della vita nel mezzo della morte. Il Sabato è il suo giorno ed il
suo colore è il nero. Ghede ha un vorace
appetito di cibo e bevande e non si preoccupa di manifestarlo quando
possiede qualcuno. Ha timore del fuoco e condivide la caratteristica
della voce nasale con gli zombi.
I suoi cibi favoriti
sono aringhe salate, peperoni piccanti, mais arrostito e banane
arrostite, rum, ed è conosciuto per rubare il cibo e nasconderlo, e
poi chiederne ancora. Capri neri e polli sono gli animali a lui
sacrificati durante i rituali. Quando Ghede possiede, spesso,
sceglie chi pretende di essere distaccato dall’erotismo. Egli lo
ridicolizza, lo imbarazza, lo espone in diversi modi. E’ duro in
modo speciale con i bianchi dato che essi spesso hanno le attitudini
sessuali puritane della cultura occidentale.
Baron Cimitiere e Manman Brigitte
Gli piace possedere
giovani ragazze. Quando è compiaciuto è comico come un clown ma
difficile da gestire quando è arrabbiato. Come custode dei cimiteri
ha un intimo contatto con i morti. Conosce quali furono i loro
piani, cosa sta accadendo nelle loro famiglie, quali sono le
connessioni delle loro cose. E’ piuttosto generoso nel dare
informazioni su ciò. Anche quando si comporta da clown ed è giocoso
e scherzoso, se si riesce ad affiancarlo e a chiedergli una domanda
seria sarà spesso ottenuta una risposta seria e soddisfacente. Un
altro grande potere di Ghede è la protezione dei bambini. Ghede
generalmente non gradisce veder morire dei bambini. Essi hanno
bisogno di una vita intera. Così egli è il Loa da invocare per
soccorrere un bambino malato. Ghede ha il potere sugli zombi e
decide se delle persone possano essere trasformate in animali o
meno. Qualsiasi tipo di magia nera vodoun deve cercare l’aiuto di
Baron Samedi/Ghede. Infine, dato che Ghede è il signore della morte,
egli è anche l’ultima risorsa per guarire dato che lui deve decidere
se accettare o meno la persona malata nel regno dei morti.
- Gran Boa:
vive nelle foreste profonde dove la vegetazione è selvaggia. E’ il
protettore della natura, e non gradisce essere visto. Mangia frutti
e vegetali tutto il giorno nei boschi e quando viene invocato per
una cerimonia, è generalmente non affamato ma i servitori preparano
per lui cibo comunque. E’ il Loa che deve essere invocato prima
dell’ordinamento al sacerdozio vodoun.
Veve di Gran
Boa
- Grande Ezili: una donna anziana, afflitta da
reumatismi. E’ in
grado di camminare solo trascinandosi con l’aiuto di un bastone.
- Grande Brigitte,
Brigit,
Maman Brigite, Manman:
la Guardiana delle Tombe, Loa dei cimiteri, del denaro e della
morte. Può essere messa in relazione alla dea Celtica Brigit, in
quanto il suo nome è di origine Irlandese ed è abitualmente
descritta come una donna bianca. Il suo colore è il porpora ed il
suo animale sacrificale è un pollo nero. E' sposa di Baron Samedi.
Brigitte è collegata strettamente all'Orisha Lukumi Oya/Yansa. I suoi alberi sacri sono
l’olmo ed il salice. Nei cimiteri di Haiti la prima tomba di donna è
dedicata a lei.
Veve di Grande Brigitte
- Heviosso, Shango, Sango, Chango : Dio del Tuono, è
considerato il più elevato dio del cielo dagli Ewe (tribù del
sud-est del Ghana, del Togo del sud e del Benin del Sud). Egli
rappresenta il raggio dal Paradiso, il fuoco e la morte violenta.
Proprio come il fulmine lampeggia, Heviosso ha la capacità di
esporre altrettanto velocemente alle persone la verità mascherata
oltre le apparenze. La verità può far male proprio come un fuoco!
Shango è visto anche come l’iniziatore al coraggio,
all’intelligenza, all’emozione al suo più alto livello (la passione
esplosiva) e alla verità. Egli viene invocato per affrontare grandi
cambiamenti. E’ la forza maestra della tattica e della strategia.
Vince contro l’impensato ed è stimolato dal cambiamento. Heviosso
crea il tuono ed il fulmine lanciando “pietre di tuono” sulla terra.
La tribù Yoruba onora queste pietre dal potere metafisico, e le
pongono in templi dedicati alla Divinità. In qualsiasi luogo cade il
fulmine i sacerdoti cercano nell’area circostante per trovare la
pietra caduta dal cielo.
Heviosso è percepito
come il dispensatore della giustizia. I sacerdoti di Shango
indossano collane di grani neri, rossi e bianchi. Il sacerdote
leader di Shango (Magba), ha dodici assistenti, che sono
posizionati, in ordine di autorità: alla destra (Oton) alla sinistra
(Osine) terzo, quarto, quinto…. Essi sono in un luogo vicino Kuso,
il luogo nel quale Heviosso secondo il mito è detto essere disceso
con una catena di ferro sul nostro pianeta. (La fine di una catena
di ferro fu trovata sporgente dal terreno nel cratere di impatto di
Kuso). E’ probabile che il contatto con l’Islam abbia avuto qualcosa
a che fare con questa leggenda.
I Dschenii, sono stati
spesso menzionati per emettere nel respiro fiamme che distruggono i
loro nemici. Il culto di Heviosso usa il fuoco come un potere
celeste proveniente dal tuono. Heviosso è tanto potente quanto il
suo urlo, dando a lui l’abilità di muovere persone e cose con la sua
voce. Shango è un dio molto severo, che può divenire violento al
fine di aiutare la vittoria della divina giustizia e garantire
protezione spirituale ai suoi adoratori. Egli punisce i ladri, i
criminali o avvertire del male incombente le persone innocenti. E’
considerato la forza dietro i suicidi pilotati. Ad Heviosso sono
stati dedicati sacrifici umani fino all’arrivo degli Europei che
sostituirono i tori agli umani. La gola del toro è tagliata molto
lentamente per attingere più sangue possibile in quanto si crede che
il sangue sia la vera sorgente della vita. In aggiunta egli urla i
fulmini dal cielo contro coloro che hanno commesso un’offesa
criminale. Un mito di Heviosso parla della sua manifestazione umana
come il quarto Re di Oyo (l’antica capitale dello Yoruba). Egli
possedeva il dono di causare il fulmine, con il quale ha
inavvertitamente ucciso la sua intera famiglia. Preso dal rimorso si
impiccò. Dopo la sua morte è stato deificato. Heviosso è il più
mascolino e più popolare tra gli spiriti. La sua immagine
tradizionale è quella di un bell’uomo molto muscoloso che porta una
doppia scure. I suoi colori sono il rosso e il bianco ed il suo
giorno è Venerdì. Egli può portare fortuna, amore, forza (fisica e
morale), e abilità sessuale. Gli piace ubriacarsi, ma qualche volta
proibisce ai suoi seguaci di fare lo stesso. E’ anche un donnaiolo
ed un mago di grande talento, da ciò i suoi utili incantesimi
d’amore. Le sue offerte abituali includono le più dolci e rosse
mele che possono essere trovate, melograni e olio di palma. Tra i
pennuti sacrificati preferisce galli, tacchini e quaglie; accetta
anche l’offerta di tartarughe.
Heviosso
- Ibo Lele:
Egli è un Loa indipendente e odioso; fiero di se stesso ed
ambizioso. Preferisce essere servito esclusivamente e non gli piace
essere associato con altri Loa. Egli dipende fortemente dalle
persone per il cibo, ma i devoti non sono mai certi di quale genere
di cibo gradisce mangiare.
- Gli Ibeyi, o Gemelli
Sacri; Taebo e Kainde :
Taebo e Kainde sono due
figli gemelli di Shango (il Dio del Tuono) ed Oshun (la dea
dell’amore). I gemelli sono in eterno giovani, intelligenti,
giocosi, ed eccellenti nel risolvere i problemi. Il loro talento è
particolare per curare le malattie, particolarmente quelle mentali o
emozionali. Essi sono i protettori della casa e dei bambini.
Simboleggiano la dualità dell’esistenza. I loro colori sono quelli
dei loro genitori. Taebo e Kainde causano fortuna al gioco d’azzardo
e nelle questioni di denaro, fino a che non si annoiano, e sono
spesso invocati in una situazione dove è necessario un miracolo.
Allora si tiene un ricevimento in loro onore, con torte, gelati, e
tutte le cose che sono gradite ai bambini. Tutto questo può prendere
la forma di un vero banchetto con altri invitati. E’ appropriato
offrire sacrifici di sangue solo se è richiesto. Le offerte corrette
sono abitualmente piatti identici di dolci o torte lasciate davanti
alle loro immagini o talismani. Se i Gemelli gradiscono il
banchetto, il miracolo avverrà.
- Jean Petro:
è una deformazione di Don Pedro, il nome di uno schiavo spagnolo.
Jean Petro è lo spirito capo del gruppo di forti e violenti Loa
chiamati Petro. Don Pedro acquistò molta influenza al punto di
essere denunciato come l’istigatore di alcune allarmanti rivolte per
abbattere il governo. A causa di questa sua resistenza, simboleggia
la forza, l’insurrezione ed una sorta di ideologia di potere nero.
- Kalfu,
Carrefour, Kalfou: Legba è gemello del suo opposto Petro,
Kalfu.
Egli
controlla i crocicchi, come il suo gemello.
Kalfu controlla i punti
intermedi degli incroci, i punti fuori centro. In effetti, se non
fosse per lui il mondo sarebbe un posto migliore. Ma, in modo non
dissimile da Pandora nella mitologia Greca, Kalfu controlla le forze
malefiche dello spirito del mondo. Egli permette l’attraversamento
della cattiva sorte, della distruzione deliberata, della sfortuna e
dell’ingiustizia.
Veve di Kalfu
Legba
controlla gli spiriti positivi del giorno. Kalfu controlla gli
spiriti malevoli della notte.
Egli è alto e forte, le
persone non parlano in sua presenza. Quando possiede un servitore
tutti nel servizio cessano di parlare perché egli permette ai Loa
malvagi di entrare nella cerimonia.
Kalfu dichiara che tutti i più importanti Loa lo conoscono e lui
collabora con loro; sostiene che alcune persone dicono che è un
demone ma lui nega di esserlo. E’ un Loa rispettato e non molto
gradito. E’ il grande maestro degli incantesimi e della stregoneria
ed è strettamente associato con la magia nera. Le cerimonie in suo
onore sono spesso tenute negli incroci di quattro strade.
E’ l’origine dell’oscurità. La Luna è il suo simbolo.
Può essere placato, ma è
un Loa molto violento e pericoloso. Egli conosce l’umana
condizione e sviluppa modi per aiutare individui che affrontano i
loro problemi. Possiede l’esperienza per trattare tutti i generi di
persone. Kalfu è un mago e nella sua magia gli piace usare foglie
d’albero. Possiede il potere di trasformare le persone in animali e
controllare poi le loro menti.
- Krabinay:
i Krabinay sono Loa Petro. Essi vestono in rosso e compiono
impressionanti salti in alto. Le persone sono invitate a tenersi
lontano dai Krabinay. In ogni modo essi sono molto invocati perché
possono offrire grande assistenza alla mambo e all’houngan.
Il comportamento di questi Loa è veramente diabolico. Si
compiacciono nel cinismo. Comunque essi intraprendono il trattamento
di casi disperati. Nonostante la loro ammissione di un dio della
creazione evitano di menzionarne il suo nome.
- Legba:
Vecchio uomo che sorveglia gli incroci ed i suoi punti cardinali.
Egli è l’origine della vita, così dovrà essere salutato all’inizio
di ogni servizio o qualsiasi altra attività svolta con i Loa. Legba
controlla gli incroci che mettono in comunicazione un mondo con un
altro. Egli è il contatto tra il mondo dello spirito e quello della
materia.
Eshu-Legba
Veve di Legba
Egli può
portare messaggi degli dei in linguaggio umano ed interpretare la
loro volontà. E’ il dio del destino ed è anche l’intermediario tra
gli esseri umani e gli dei.
Legba è uno dei più importanti Loa
nel Vodoun Haitiano.
Egli è il
primo Loa ad essere invocato nei servizi in modo che apra le porte
agli spiriti del mondo e che permetta loro di comunicare con altri
Loa. Nessuna divinità osa mostrarsi senza il permesso di Legba.
Chiunque lo offenda si trova incapace di rivolgersi al proprio Loa
ed è privato della sua protezione. Egli è l’origine ed il prototipo
maschile del Vodoun. I praticanti credono che se Legba ascolta i
loro desideri, essi possono contattare le forze dell’universo. Egli
è il guardiano dei templi vodoun, dei cortili, delle piantagioni e
delle case. Chi parte per un viaggio, prega Legba per la protezione
dai danni e per un sicuro ritorno a casa. Come “Maestro dei
Crocicchi” è il dio di ogni divisione di strada, un cacciatore degli
spiriti malvagi e propizio agli strumenti magici; è agli incroci che
egli riceve l’omaggio degli stregoni e presiede sulle loro formule
magiche. Egli è anche il guardiano del “poteau mitan”, il posto
sacro e centrale del peristyle considerato come la via d’accesso
degli spiriti.
Legba cammina a piedi
nudi perché è in costante contatto con la terra. E’ un piccolo uomo
molto amabile, contorto e pieno di dolori nel corpo. Una piccola
pipa con un po’ di tabacco, un po’ di cibo nella sua sacca. Il suo
aspetto ha fatto si che gli venisse dato il soprannome di Legpa
Piede Rotto ma nasconde la terribile forza che diviene apparente
nella violenza della possessione da lui indotta. A causa della sua
gentilezza e generosità è salutato come Papa Legba ed è molto amato.
I suoi cibi favoriti sono i vegetali, cereali e tuberi grigliati.
Questi cibi saranno offerti a lui in modo che egli apra le porte. Il
suo simbolo è il sole e tutto ciò che è bene. Il suo giorno sacro è
il Martedì. Il suo albero favorito è il bebi medicinale. Quando
possiede un servitore, i suoi arti si torcono in modo orribile.
Altro simbolo di Legba è la gruccia. E’ rappresentato da un fallo di
legno o di ferro montato su una piccola montagnola di terra di
fronte ad ogni casa. I colori di Legba sono il verde, il rosa ed il
rosso.
- Linglessu: è uno dei Loa liberi muratori. Per
alimentare questo Loa, tutti i cibi preparati devono essere
liberamente salati. Egli preferisce la punta della lingua, le
orecchie, i denti frontali e la fine della coda del capro. Quando
Linglessu possiede qualcuno è violento e la sua voce è fortemente
distorta.
- Linto:
lo spirito bambino della famiglia Guede. Egli induce comportamenti
infantili in coloro che possiede. Essi camminano barcollando,
proprio come un bambino che non conosce ancora bene l’uso delle
gambe. Essi farfugliano e piangono per il cibo. Fare compagnia a
Linto significa intrattenerlo con scherzi per il suo buon umore.
- Loco (Loko)
: è lo spirito della vegetazione, il guardiano
dei santuari, e la personificazione degli alberi. Egli dona
proprietà curative alle foglie; è il dio della guarigione e patrono
dei dottori erboristi che sempre lo invocano prima di intraprendere
un trattamento. Le offerte sono poste in borse di paglia che sono
poi appese ai suoi rami. Essendo personificazione delle piante egli
è riconoscibile solo dalla pipa fumata dai suoi servitori e dal
bastone che tiene in mano. I suoi colori favoriti sono il rosso ed
il bianco. Gli animali più frequentemente offerti a questo dio sono
il capro bianco o nero e il bue colorato di rosso. Descritto nella
forma di una farfalla, Loco ha una conoscenza estesa dell’uso
farmaceutico delle erbe. E’ detto che Houngan e Mambo ricevono la
loro conoscenza da Loco. Egli è conosciuto per il suo buon giudizio
e per la sua intolleranza all’ingiustizia; è chiamato spesso per
fare da giudice durante conflitti. Si dice che si trasformi nel
vento ed ascolti le persone senza che essi se ne accorgano. Loco ha
molte mogli e fidanzate che sono giovani ed attraenti in tutto il
paese ovunque ci sia vegetazione. Loco è comparato ad un houngan
invisibile con autorità in tutti i santuari di Haiti. L’adorazione a
Loco è quindi l’adorazione degli alberi, principalmente il Ceiba. La
pianta di Ceiba è la pianta di cotone delle Antille e la più alta
specie di Haiti. Loco è un Loa messaggero e di comunicazione, ma i
suoi principali compiti riguardano la vegetazione dei boschi e delle
foreste. Egli anche sorveglia gli strumenti agricoli che i contadini
usano nelle loro attività quotidiane.
- Marasa, Marassa, Ibeji:
i Gemelli, maschio e femmina, abitualmente rappresentati come
congiunti, nella forma androgena, come un simbolo del sé. Gemelli
che morirono nella loro prima infanzia e che sono innocenti e
capricciosi. Si pensa che siano orfani senza una buona disciplina
alimentare. Essi mangiano da piatti gemelli tutto ciò che gli viene
offerto, giungendo sempre molto affamati alle cerimonie. Devono
essere nutriti fino a che sono sazi, così saranno contenti e daranno
ascolto alle persone. Hanno la reputazione di fare del male a coloro
che hanno dimenticato di fornire loro cibo o che non hanno mantenuto
le loro promesse, ma anche rifiutano di prendersi la responsabilità
per qualsiasi danno o malattia provocata.
Veve di
Marassa
- Marinette-Bwa-Chech:
Letteralmente
"Marinette dalle braccia secche". E’ un Loa Petro non adorata in
tutta Haiti ma soprattutto nelle zone del sud. Le sue cerimonie sono
tenute sotto una tenda ed illuminate con un enorme fuoco nel quale
viene gettato sale e petrolio. E’ molto temuta, lei è un demone
femminile. E’ rispettata dai lupi mannari che tengono servizi in suo
onore. E’ un’agente dei loschi affari di Kita, un notevole Loa
della stregoneria. La civetta strillante è il simbolo di Marinette.
Quando possiede qualcuno essi si comportano come una civetta,
serrando le dita ad artiglio, abbassando la testa e stridendo.
Durante la possessione, lei parla di mangiare le persone e confessa
crimini orrendi. Alla fine l’houngan e la posseduta saltano nello
stesso modo nel fuoco e ne escono camminando. Come sacrificio a
Marinette sono offerti polli che sono stati spennati vivi, capri e
buoi. Comunque, nessuno può toccare questi animali durante la
preparazione ed essi devono anche essere sepolti. Marionette è
l’amante di Petro-e-rouge e moglie di Ti-Jean-pied-sec. Adora i
boschi e va al suo luogo segreto dove le offerte, che rifiuta di
condividere, vengono lasciate.
- Obatala:
è un Loa del
cielo. E’ il Loa responsabile della formazione dei bambini
nell’utero. Così, Obatala è responsabile dei difetti di nascita. E’
anche chiamato re del cotone bianco, e tutti i suoi seguaci vestono
di bianco.
Il cibo
favorito di Obatala sono le lumache commestibili.
- Oxossi, Ochosi: il Cacciatore. Ochosi è il patrono dei
cacciatori, degli uccelli e degli animali selvatici.
E’ un killer accurato,
mutante per mimetizzarsi e inseguitore, e fratello di sangue di
Ogun. Egli e i suoi compagni spiriti cacciatori sono vitali ad ogni
cultura che vive della terra. I suoi colori sono violetto, rosso,
verde e blu. Egli è il Maestro del viaggio astrale e del controllo
dei sogni. Le sue offerte sono mais tostato, olio di palma e
pollame. Con la sua freccia che rappresenta l’elemento aria, è
invocato magicamente per ottenere attenzione e percezione, per
trionfare in situazioni legali, e per lanciare una freccia di forza
psichica contro i nemici. Come un cacciatore aiuta a trovare cose
perdute, rubate o desiderate.
- Ogoun,
Ogorin, Ogou Balano, Ogu-badagri,
Badagris, Ogu Fer, Ogan, Ogun, Ogoun Feraille: è la figura
tradizionale del guerriero nella tradizione Dahomey. E’ abbastanza
simile a Zeus nella mitologia Greca. Come tale Ogoun è potente,
maestoso e trionfale. In tempi più recenti Ogoun ha preso un nuovo
aspetto non del tutto collegato alle radici Africane. E’ quello del
potente leader politico. Comunque, questo guerriero politico è molto
più di un immagine per la moderna Haiti. Loa della distruzione,
della guerra e delle armi, ha un cavallo bianco e decide l’avvenire
del mondo.
Veve di
Ogoun Badagris e Ogu Fer
In origine, fu il dio
dell’arte della battitura del ferro, ma ora che la battitura del
ferro è divenuta obsoleta, è divenuto il Loa guerriero. Egli può
dare forza attraverso la profezia e la magia. Si dice che sia stato
Ogoun a dare l’idea della rivolta e condotto al potere gli schiavi
nella rivoluzione del 1804. Egli è ora invocato per aiutare le
persone ad ottenere un governo più responsabile delle loro
necessità.
Appartiene alla famiglia Loa dei Nago. Questo Loa ama il rumore
della battaglia e questo probabilmente è il motivo perché viene a
volte considerato maestro del fulmine e della tempesta. Ogu-badagri,
secondo un inno vodoun, lancia fulmini e tempeste. Il suo simbolo è
una sciabola conficcata nella terra di fronte all’altare. Ogoun
viene a possedere i servitori in vari aspetti del suo carattere, ma
le persone sono abbastanza familiari con ciascuno di essi. Alcuni di
questi aspetti sono:
Ogoun il guerriero ferito. In questo aspetto egli assume sempre una
posa a croce che le persone ben conoscono per associazione con il
cristianesimo.
Come Ogoun Feraille da forza ai servitori schiaffeggiandoli sulle
cosce o il sedere.
Come Ogoun Badagris può sollevare in alto una persona e portarla
intorno per indicare la sua attenzione personale e il patronato.
In tutti questi aspetti di Ogoun c’è il tema dominante del potere e
della militanza. Egli rappresenta un veternano del “tempo delle
baionette”.
Le sue possessioni possono alcune volte essere violente. Coloro che
sono da lui posseduti si lavano le mani nel rum infiammato senza
scottarsi. Ad essi non viene mai data acqua; semmai, con l’acqua,
essi sono “stuzzicati”. Vestono di rosso e brandiscono un machete,
masticano un sigaro e chiedono rum con una antica frase “Gren mwe
fret” (I miei testicoli sono freddi).
A volte, il Loa Ogu interpreta i messaggi di Dumballah.
Se viene adeguatamente persuaso, proteggerà i suoi devoti da
pallottole ed armi. Egli è coperto di ferro ed immune dal fuoco e
dalle pallottole.
Essendo il suo colore il rosso egli preferisce animali rossi per le
sue offerte; per esempio, maiali rossi o rossicci. Ama essere
salutato con il rum e spesso il liquore viene sparso sul terreno ed
acceso e le fiamme si diffondono nel peristyle. La spada, o più
comunemente il machete è la sua arma ed egli spesso fa la strana
prodezza di colpire se stesso, o anche di conficcare il manico nel
terreno e poi montare sulla lama senza tagliarsi. I membri di questa
famiglia sono grandi bevitori, ma l’acool non ha effetto su di loro.
Il suo albero favorito è il mango. Il suo giorno favorito il
Venerdì.
-
Orunla
: Loa della divinazione della Santeria, con padronanza sul passato,
sul presente e sul futuro. Anche conosciuto come Orunmila, è il
custode mistico delle
Tavole di Ifa, uno strumento di divinazione usato nella
Santeria. Orunla non ha una descrizione fisica. Lui e Legba vengono
definiti amici molto vicini ed alleati. I due Loa tendono ad
occuparsi di questioni pesanti e si tengono appartati dagli altri
dei, più spesso frivoli e volubili. Orunla agisce raramente
direttamente contro le minacce, ma darà spesso avvertimenti, indizi
e informazioni utili a quelli che le devono combattere.
-
Osun:
spirito
delle correnti di guarigione.
Oshun è la dea dell’amore
e la patrona dell’oro. E’ la madre dei gemelli Ibeyi e, in virtù dei
suoi attributi, una degli spiriti più popolari. E’ invocata negli
incantesimi d’amore, particolarmente dalle donne, e dagli uomini
per l’acquisizione di ricchezze.
Si dice che sia lunatica, e che deve essere tenuta soddisfatta, o si
riprenderà tutto ciò che ha dato. Se avete fatto a lei una promessa
e non viene mantenuta, vi sarete fatti un grande nemico.
Il suo sacro posto nella natura è nella fluente acqua fresca, come
fiumi e ruscelli.
Offerte o formule magiche fatte in suo onore sono particolarmente
effettive se fatte vicino ad un fiume o a un ruscello. Ma non
dovrebbero essere compiuti presso l’oceano perché questo è il regno
di sua sorella Yemanja.
Oshun è descritta come una bellissima donna con pelle colore del
rame e lunghi capelli. Oltre all’oro il suo sacro metallo è il rame
ed il suo numero è il cinque. I suoi colori sono il bianco ed il
giallo ed il suo giorno è il Sabato. Il suo simbolo è lo specchio,
la sua arma lo Specchio Magico, perché lei conosce il modo di
viaggiare attraverso di esso nel reame astrale ed operare i suoi
incantesimi.
- Petite
Pierre: è uno spirito ghiotto e litigioso, che cerca di
ingaggiare lotte con i presenti.
- Petro:
viene da una nuova nazione di spiriti forgiati direttamente
nell’acciaio e nel sangue dell’epoca coloniale. Essi riflettono
tutta la rabbia, la violenza e il delirio che liberarono le catene
della schiavitù. I tamburi, la danza, e il ritmo sono insolitamente
secchi, e indimenticabili, come lo schiocco di una frusta di cuoio
greggio. Il Bizango è una forma estrema di Petro ed è qualche volta
descritto come il selvaggio Petro. Bizango viene di notte,
nell’oscurità, la provincia del djab, il diavolo.
- Rada:
Il Loa che rappresenta la stabilità emozionale ed il calore
dell’Africa. Rada deriva quasi direttamente dalla deità Dahomey che
è in natura altamente religiosa; il rito non è mai celebrato senza
l’esecuzione delle danze Mahi e senza onorare ed invocare gli dei
Nago. I tamburi e le danze Rada sono convenzionali mentre quelli
Petro sono del tutto insoliti. Rada è per la luce e le normali
vicende dell’umanità.
- Simbi,
Simba, Simbe, Simbi Andezo:
è il guardiano delle fontane e delle paludi e non può fare nulla
senza l’acqua. Molti rituali Vodoun sono tenuti vicino a sorgenti.
Molte delle loro canzoni menzionano questi luoghi. Egli è un Loa ben
informato perché trascorre molto tempo ad imparare riguardo la
natura delle malattie di origine soprannaturale e come trattarle.
Egli protegge coloro che hanno buone relazioni con lui e si nega a
coloro che non le hanno. Come parte dell’esercito di Ogou egli è il
capo della guardia costa e va ovunque vuole. Egli è il Loa Petro
della costa, uno dei membri rispettati della famiglia Petro. Egli
appartiene anche alla famiglia Rada in virtù della sua natura.
Qualche volta tralasciato dai suoi devoti e tormentato dalla fame,
tende ad essere crudele. Bambini che vanno a prendere l’acqua alle
sorgenti corrono il rischio, in modo particolare se essi sono chiari
di pelle, di essere rapiti per lavorare per lui sotto l’acqua per
alcuni anni, donando ad essi una seconda vista per il loro
disturbo.
Veve di Simbi
- Sirene e Balene:
due divinità Loa marine, collegate fra loro così strettamente da
essere sempre adorate insieme e celebrate negli sessi canti. Alcune
persone dicono che la Balena è la madre della Sirena, altre che la
Balena è marito della Sirena; altri dicono che sono una medesima
divinità. L’opinione popolare dice che la Sirena è sposata con Agwe.
Quando la Sirena giunge in un santuario il servitore da lei
posseduto appare semplicemente nel ruolo di una giovane civettuola
principalmente attenta al suo aspetto, e parlando in Francese,
spesso offende i servitori contadini. Sia la Sirena che la Balena
sono spesso considerate come “una classe superiore”.
- Sobo, Sobo
Kessou: Loa della forza. Sobo è molto potente e ben
conosciuto per il suo coraggio come guerriero. Quando possiede
qualcuno, quella persona deve vestirsi come un generale
dell’esercito. Quando dirige la congregazione durante una
possessione è come un generale mentre dirige le sue truppe. Sobo è
considerato una figura importante nella mitologia Vodoun. Egli è
l’ideale per i sacerdoti Vodoun che vogliono essere figure
rispettate nelle loro comunità. In virtù della forza che egli
procura ai suoi seguaci, la presenza di Sobo è continuamente
richiesta per portare sicurezza e protezione alla congregazione. Chi
è con Sobo è protetto contro gli spiriti selvaggi. Sobo ha potere di
guarigione ed è spesso chiamato per curare malattie di origine
soprannaturale. Egli pranza con carne di capro e montone, e spesso
vive sotto gli alberi. I suoi servitori indossano fazzoletti color
bianco e limone, i suoi colori favoriti.
- Sogbo,
Soybo: Egli è dio del fulmine e il protettore delle
bandiere. Sogbo è il fratello di Bosou dai tre corni. Sogbo è sempre
accompagnato dal suo compagno Bade, che è Loa del vento. Questi Loa
condividono le funzioni con Agau, che è anche un Loa delle
tempeste. Quando posseduto da Sogbo, il servitore scaglia pietre
lucidate che sono devotamente raccolte ed usate come un simbolo del
Loa. Nonostante le loro origini divine, le pietre di fulmine sono
molto comuni ad Haiti. Lo spirito scaglia un fulmine sulla terra,
colpendo la roccia che affiora e lanciando la pietra a fondovalle.
Deve passare un anno e un giorno prima che l’houngan possa toccarla.
-
Taureau-trois-graines: il suo nome significa toro con tre
testicoli. Questo Loa è un prodotto della fantasiosa immaginazione
del popolo di Haiti ed è considerato un Loa Creolo. Egli è il grande
Loa della regione Jacmel. Il suo aspetto è terribile; servitori
posseduti da lui sono caratterizzati da rabbia distruttiva e creano
timore a meno che non sia placato con l’offerta di una manciata
d’erba. Durante la trance, egli urla incessantemente.
-
Ti-Jean-Petro: è un Loa Petro descritto come un nano con un
piede solo. Sebene Ti-Jean-Petro abbia un nome Francese egli può
essere fatto risalire all’Africa. Lo spirito è descritto anche con
una gamba sola. Questo Loa spesso protegge e assiste gli stregoni di
magia nera. Ti-Jean-Petro è anche conosciuto con il nome di
Petro-e-rouge, Ti-Jean-pied-fin, Prince Zandor, e Ti-Jean-Zandor.
Egli ha una natura violenta e passionale che si manifesta quando
possiede i servitori.
- Yemanja:
spirito femminile delle acque. Yemanja è la dea del mare, e governa
su tutti i mari ed i laghi. Madre degli Orisha e di tutto il genere
umano. E’ la patrona della fertilità e dell’abbondanza della vita.
E’ descritta come una sirena o una donna vestita di perle e
indumenti blu. Il suo ventre è il datore di vita ma anche il luogo
di eterno riposo. Regina delle Streghe e di tutto ciò che vive sotto
il mare. La sua compassione è una forza di guarigione che protegge
il fedele da tutti gli affanni.
Lei governa
anche il potere della rigenerazione.
Nella magia, è
invocata per qualsiasi problema che ha a che fare con l’oceano e
può dare grande ricchezza dal mare, proteggendo coloro che vi
lavorano. Lei è governante di tutti gli affari delle donne e patrona
delle donne in generale. E’ anche associata con la luna e ha gli
attributi e dispensa i doni comunemente associati alle dee lunari.
I suoi colori sono il blu e il bianco o cristallo. Come offerte
accetta molti tipi di frutta, specialmente angurie. Per le offerte
animali, piccioni e pesce vivo e crostacei.
Danzatore del Ghana |
Ogni tre anni, in un bosco di palme sul mare, al confine tra
il Ghana ed il Togo, migliaia di devoti si riuniscono per una
celebrazione spettacolare della durata di sei giorni, chiamata
Kokuzahn, in onore delle deità Flimani Koku, antichi dei
guerrieri. Nel passato, i Koku hanno garantito protezione in
combattimenti e l'invincibilità in battaglia, ma oggi
forniscono una difesa contro i malefizi.
Il festival inizia con un ritmo pulsante di tambuti Vodoun che
fa entrare in trance i danzatori e provoca la possessione. In
questi stati dilatati di coscienza essi esibiscono una forza
sovrumana e una resistenza oltre la normale capacità, al
completo oblio da ciò che stanno facendo e da chi sono.
Considerate miracolose, queste feste rinforzano la credibilità
e dimostrano lo straordinario potere delle divinità. |
Un servitore posseduto da Ghede-Baron
Samedi
Il sacrificio rituale di un toro
all'interno di un paristyle
|